A Mosca sono aperti alla possibilità di negoziati tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, tuttavia pongono condizioni serie e sottolineano che qualsiasi incontro deve basarsi su accordi chiari tra le parti
A comunicarlo è stato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, che ha evidenziato come l’idea di un tale incontro esista, ma sia possibile solo a condizione di decisioni concordate a livello delle delegazioni di entrambi i paesi. Secondo le informazioni dell’agenzia TASS e della risorsa propagandistica russa RIA "Novosti", Peskov ha sottolineato: «Al momento non ci sono cambiamenti nella nostra posizione riguardo alla possibilità fondamentale di tale incontro. Tuttavia, ogni meeting deve essere il risultato di accordi chiaramente definiti, raggiunti dalle delegazioni nei rispettivi ambiti». In altre parole, il Cremlino non esclude la possibilità di negoziati, ma pone delle condizioni affinché possano aver luogo. La premessa di questa comunicazione ha un suo sfondo particolare: recentemente il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato in conferenza stampa di essere pronto a un incontro a livello dei leader di Ucraina, Russia e Stati Uniti d’America, in qualsiasi formato. Zelensky ha sottolineato l’importanza del dialogo a livello elevato per trovare soluzioni al conflitto e per ripristinare la pace, accennando alla possibile partecipazione degli Stati Uniti in tali processi negoziali. Nel frattempo, le posizioni delle parti riguardo alla possibilità di un incontro rimangono abbastanza diverse. Da un lato, il presidente ucraino esprime disponibilità al dialogo, dall’altro – in Kremlin si evidenzia che qualsiasi negoziato deve essere il risultato di accordi e intese preliminari tra le delegazioni, e non semplicemente la volontà di svolgere un incontro come atto simbolico diplomatico. Questa situazione dimostra che la dinamica diplomatica intorno a un possibile processo negoziale resta tesa, sebbene aperta a ulteriori discussioni. Al momento, le figure ufficiali di entrambi i paesi mostrano cautela, sottolineando che ogni decisione circa un incontro deve essere concordata in formato bilaterale, e in nessun caso si tratta di un dialogo spontaneo o improvvisato. Si prevede che nel prossimo futuro le circostanze e i passi successivi riguardo ai possibili negoziati dipendano dalla situazione politica interna e dalla complessità delle trattative diplomatiche che dovranno essere negoziate tra più parti. Restano comunque aperte le questioni di quando e a quali condizioni un incontro reale potrebbe aver luogo, potenzialmente rappresentando un passo importante sulla via della pace nella regione, ma senza dubbio – in base agli accordi e alle condizioni che favoriscano gli interessi di entrambe le parti.