Su scala di Istanbul e sulla collaborazione che si sta instaurando nel processo diplomatico, la Turchia si presenta nuovamente come potenziale piattaforma per i negoziati tra Russia e Ucraina

Chas Pravdy - 27 Maggio 2025 15:09

Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov durante una conferenza stampa a Mosca martedì, sottolineando che proprio il paese ospitante a Istanbul ha le migliori possibilità di condurre un secondo round di negoziati. Lavrov, rispondendo a una domanda riguardo al possibile luogo di svolgimento delle nuove trattative diplomatiche, ha affermato chiaramente: «Se me lo chiede, mi rivolgerei di nuovo ai nostri amici turchi – a Istanbul si sta molto bene». È interessante notare che questa affermazione è stata pronunciata in un contesto di intensa attività diplomatica – la Turchia, che svolge il ruolo di mediatore neutrale nel conflitto, è attualmente pronta a favorire qualsiasi sforzo volto a stabilire la pace sui territori ucraini. Da parte sua, il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha confermato che il suo paese «è sempre pronto a offrire un piattaforma» per ulteriori negoziati tra le parti. «Lo consideriamo nostro dovere contribuire alla pace nel mondo», ha sottolineato durante le sue due visite a Mosca, incontri con il presidente russo Vladimir Putin e con il principale negoziatore della delegazione russa a Istanbul, Vladimir Medinsky. Gli incontri tra alti rappresentanti diplomatici si sono svolti nel contesto di un approfondimento sulla situazione successiva ai primi negoziati di Istanbul, tenutisi il 16 maggio. Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, in un prossimo futuro Fidan ha in programma di visitare Kyiv per rafforzare il dialogo diplomatico e favorire la ricerca di soluzioni di compromesso. Sul fronte dei passi diplomatici, il Cremlino ribadisce nuovamente la disponibilità a lavorare su un memorandum – un documento che dovrebbe fissare le condizioni per l’evacuazione del cessate il fuoco e altre misure per ridurre la tensione. Il presidente russo Vladimir Putin aveva dichiarato in precedenza che Mosca sarebbe disposta a lavorare su un tale memorandum con l’Ucraina, che includerebbe anche la possibilità di un breve cessate il fuoco temporaneo delle ostilità. Tuttavia, l’Ucraina non si affretta e mette in dubbio le intenzioni della Russia. Il 23 maggio, il presidente Volodymyr Zelensky ha reagito energicamente a questa iniziativa, definendola «una beffa per il mondo intero». Secondo lui, confermando il rifiuto di qualsiasi formulazione, Mosca sta ormai da quasi una settimana elaborando il cosiddetto «memorandum» per il cessate il fuoco, senza tuttavia mostrare passi concreti verso la sua attuazione. Questa situazione lega le possibilità di una rapida risoluzione del conflitto, evidenziando al contempo la complessità e la molteplicità del processo diplomatico. La Turchia, rimanendo un mediatore attivo, spera che nel tempo le circostanze favoriscano la firma di un accordo tanto atteso e la stabilizzazione della pace tra Ucraina e Russia. Tuttavia, se gli sforzi diplomatici riusciranno a superare le barriere in questo processo lungo e complicato, rimane una questione aperta.

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