L’UE ha reagito alle dichiarazioni riguardanti una possibile ripresa dei contatti diretti con il Cremlino: il principio fondamentale è la volontà di pace in Ucraina

Chas Pravdy - 26 Maggio 2025 14:09

L'Unione Europea ha ribadito ancora una volta la propria posizione in merito alla possibile riattivazione dei contatti diplomatici diretti con la Federazione Russa nel contesto della guerra in Ucraina. A Bruxelles, il 26 maggio, la portavoce della Commissione Europea, Paula Pinho, ha sottolineato: l'Unione Europea intende organizzare un processo di negoziazione completo e inclusivo, affinché, con la partecipazione di tutte le parti interessate, si trovino vie per la cessazione del conflitto e l'instaurazione di una pace duratura. Rispondendo a una domanda del corrispondente di "European Pravda", ha espresso una ferma convinzione che al momento la priorità sia riunire allo stesso tavolo tutti i paesi e le organizzazioni interessate, per discutere le modalità di cessazione delle ostilità in Ucraina e trovare meccanismi diplomatici per raggiungere un armistizio stabile e duraturo. Pinho ha evidenziato: "Siamo interessati affinché tutti i principali partner siedano insieme, discutano la questione della cessazione delle ostilità e propongano passi concreti verso la pace." Contemporaneamente, non ha smentito la dichiarazione della collega slovacca Natasha Pirc Musar, che aveva riferito di una presunta conferma da parte della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, sul lavoro volto al ripristino dei contatti diretti con il Cremlino. Secondo Musar, proprio a lei sarebbe stata comunicata questa informazione da Ursula von der Leyen durante un recente colloquio. È evidente che questa tematica suscita molte domande nel consesso internazionale e desta un atteggiamento cauto, poiché qualsiasi passo in questa direzione ha un'importanza significativa per la futura situazione diplomatica e di sicurezza nella regione. Ricordiamo che nel giugno 2024, la presidente della Slovacchia, Natasha Pirc Musar, ha visitato l’Ucraina, dove ha espresso l’opinione che spetti alla stessa Ucraina decidere, in un momento a lei comodo e secondo le proprie condizioni, quando e come iniziare un processo negoziale con la Russia. Ha sottolineato che l’Ucraina deve mantenere la propria autonomia nel determinare tali passi e scegliere autonomamente il momento opportuno per avviare il dialogo. Le dichiarazioni riguardanti una possibile ripresa dei contatti diretti con il Cremlino hanno suscitato un ampio dibattito internazionale. Per la comunità europea, che cerca vie per porre fine alla guerra e stabilizzare la situazione, è importante rimanere fedeli alla propria posizione: sostenere il dialogo e la diplomazia come strumenti per la pace, pur mantenendo il sostegno alle sanzioni e l’isolamento strategico della Russia, ritenuti fondamentali da molti Paesi per raggiungere l’obiettivo finale — il ritorno della pace e della sovranità dell’Ucraina. Pertanto, a Bruxelles restano aperti i temi riguardanti i passaggi successivi e la natura di eventuali contatti con il Cremlino. Al momento, l’Unione Europea conferma la propria inclinazione al dialogo e alla ricerca di strade per la pace, sottolineando che qualsiasi decisione deve rispettare gli interessi dell’Ucraina e il diritto internazionale. In condizioni di guerra e di instabilità nella regione, l’equilibrio diplomatico e una politica ponderata rimangono priorità chiave per i leader e i diplomati europei.

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