Polonia di nuovo al centro delle discussioni politiche riguardanti l’espansione della NATO e il futuro dell’Ucraina nell’alleanza militopoliti­ca

Chas Pravdy - 25 Maggio 2025 12:08

In prossimità del secondo turno delle elezioni presidenziali nel paese, il candidato del partito al governo «Diritto e Giustizia» (PiS), attuale sindaco di Varsavia Raffał Trzaskowski, ha fatto una dichiarazione inattesa, rifiutando di sostenere l’iniziativa che prevede il blocco possibile dell’ingresso dell’Ucraina nella NATO. Ciò ha attirato l’attenzione di esperti e osservatori politici, poiché il tema dell’integrazione dell’Ucraina nella NATO rimane uno dei più caldi nelle relazioni tra Polonia e Ucraina. Secondo le informazioni pubblicate dalla stazione radio Radio Zet e diffuse dal portale d’informazione ucraino «Europejska Prawda», l’iniziativa di vietare l’ingresso dell’Ucraina nella NATO è stata avanzata dall’ultradestra politica Sławomir Mencen — uno dei più vivaci esponenti antimoscoviti e anti-ucraini del panorama politico polacco. È stato proprio lui a proporre di sottoscrivere una dichiarazione che prevedesse, tra l’altro, il divieto di qualsiasi futura adesione legale dell’Ucraina all’alleanza militare. A questa campagna hanno partecipato anche altri oppositori dell’integrazione ucraina, tra cui il candidato del «Diritto e Giustizia» Karol Nawrocki. È importante sottolineare che entrambi i candidati — Trzaskowski e Nawrocki — si confronteranno nel secondo turno delle elezioni presidenziali, svoltosi il 1° giugno. Secondo le loro comunicazioni con il leader della «Confoederazione», Mencen, hanno accettato il suo invito a un dibattito personale, durante il quale sono stati discussi i punti principali del suo programma. Si sa che tra gli otto punti di questa piattaforma c’è anche quello che, in caso di vittoria, prevedeva di non firmare la legge di ratifica dell’ingresso dell’Ucraina nella NATO. Questo punto ha suscitato la maggiore indignazione da parte di Trzaskowski. In un’intervista a testate della stampa polacca ha dichiarato chiaramente di non poter concordare con questa affermazione e ha sottolineato che la sicurezza è il fattore chiave per la Polonia e la regione nel suo complesso. «Se Putin non si fermerà di fronte a qualsiasi misura, dobbiamo capire che si armerà e continuerà la sua aggressione. L’unica garanzia della nostra sicurezza è l’ingresso dell’Ucraina nella NATO. Questa non è solo una strategia, ma anche una necessità per la stabilità regionale», ha affermato. Risposta immediata a questa posizione è arrivata dallo stesso Mencen, il quale ha commentato che «se Putin può attaccare la Polonia essendo membro della NATO, allora è ancora più interessato a colpire l’Ucraina». Il politico ha aggiunto che «questa è una logica del processo e per lui è assolutamente chiara». Trzaskowski ha reagito a queste parole con toni categorici: «Conosco bene Putin e lo guardo attentamente. Reagisce solo con la forza. Con il linguaggio diplomatico e delle parole non si limita». In altre parole, la risposta all’aggressione, secondo lui, è rafforzare la difesa e fare pressione diplomatica. Un altro aspetto importante riguarda le parole di Mencen, che afferma che «l’Ucraina ha confini irrisolti e quindi la sua adesione alla NATO è imprevedibile». In risposta, Trzaskowski ha sottolineato che «la Polonia dovrebbe mirare all’adesione dell’Ucraina. È una strategia di sicurezza per noi e, anche se il processo dovesse durare 10-15 anni, è assolutamente possibile. È importante che i nostri sforzi siano focalizzati su questo». Allo stesso tempo, il candidato ha precisato di essere contrario all’invio di truppe polacche in Ucraina, sottolineando che l’aiuto dovrebbe consistere in armi e attrezzature, ma non con l’invio diretto sul fronte. Allo stesso tempo, nel circolo politico si discute attivamente sulla situazione attorno agli eventi più recenti. Il 22 maggio, il candidato presidenziale sostenuto dall’opposizione Karol Nawrocki ha firmato un’accusa condivisa da Mencen, in particolare riguardo al divieto di entrare nella NATO dell’Ucraina in cambio del suo sostegno nel secondo turno. Questa è diventata uno dei temi più accesi nel dibattito pre-elettorale, anche durante i dibattiti televisivi avvenuti alla sera del 23 maggio. Qui, la questione ucraina è stata tra i temi principali, consentendo agli esperti e agli analisti di modellare possibili scenari futuri della politica polacca alla luce delle posizioni radicali degli ufficiali candidati. Questa retorica e le posizioni politiche evidenziano la complessità della situazione in Polonia in vista delle elezioni chiave. La scelta tra il sostegno a un’integrazione intensiva dell’Ucraina nella NATO e il mantenimento delle retoriche diplomatiche esterne, talvolta prossime a tesi filo-russe, potrebbe determinare non solo la futura politica del paese, ma anche la sicurezza della regione. La situazione rimane tesa, poiché da un lato c’è il desiderio di stabilità e sicurezza, dall’altro una lotta politica e conflitti interni di natura ideologica. Gli ultimi eventi mostrano che la questione della sicurezza dell’Ucraina e del suo possibile ingresso nella NATO continua a essere una delle più calde e controverse nelle relazioni polacco-ucrain, cui si aggiunge una forte sensibilità internazionale.

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