Nel contesto di ampi bombardamenti con missili russi sulle città e i paesi ucraini, la reazione dell’amministrazione americana ha finalmente assunto una forma ufficiale più evidente

Chas Pravdy - 25 Maggio 2025 19:49

Il Rappresentante Speciale del Presidente degli Stati Uniti per l’Ucraina, Lieutenant General Kith Kellogg, ha emesso una dura valutazione degli ultimi massicci attacchi russi sul territorio ucraino, definendoli una grave violazione delle norme internazionali e dei Protocolli di Ginevra che regolano le condotte belliche e la protezione della popolazione civile. Le sue considerazioni sono diventate la prima reazione pubblica di un alto funzionario degli USA dalla ripresa della nuova ondata di aggressione. Secondo quanto riportato sui social network di X (ex Twitter), Kellogg ha pubblicato foto di Kiev, avvolta dalle fiamme e dai danni, che illustrano in modo eloquente le dimensioni e la brutalità degli ultimi attacchi. Nel suo messaggio ha condannato severamente le azioni della Russia, sottolineando che esse non sono semplicemente tattiche militari, ma un attacco spietato contro civili innocenti. «Questa è Kiev. L’uccisione indiscriminata di donne e bambini nelle loro case di notte costituisce uno dei violazioni più crudeli dei Protocolli di Ginevra del 1977, che sono finalizzati a garantire la protezione dei civili nell’area di conflitto», ha scritto Kellogg. «È vergognoso. Chiunque sia responsabile di tali atti deve essere chiamato a risponderne. È necessario fermare immediatamente gli omicidi e raggiungere una cessation of hostilities». I commenti del rappresentante speciale sono un importante segnale da parte degli Stati Uniti, che Washington ribadisce ancora una volta il proprio sostegno all’Ucraina nella lotta contro l’aggressione russa. Secondo lui, questi attacchi non solo suscitano indignazione, ma evidenziano anche la necessità di fermare le ostilità, trovare una via per la pace e prevenire nuove vittime. Cosa ha preceduto questa retorica pacata ma decisa? All’indomani, un membro della Camera dei Rappresentanti del Partito Repubblicano, il moderato Donald Bacon, ha chiamato a misure più radicali come risposta agli attacchi russi. Egli ha espresso l’idea di intensificare il supporto all’Ucraina attraverso armi e sanzioni. Secondo lui, gli Stati Uniti e i loro alleati devono armare l’Ucraina fino ai denti, imporre sanzioni massime contro la Russia e considerare la confisca di oltre 300 miliardi di dollari di beni russi all’estero, al fine di riequilibrare i rapporti di forza e aumentare la pressione sul Cremlino. Non meno importante è stato anche l’appello del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, fatto il 25 maggio, che ha invitato la comunità internazionale, in particolare gli USA, a non restare spettatori passivi. Zelensky ha sottolineato la necessità di rafforzare e intensificare la pressione su Mosca, per fermare l’escalation della violenza e proteggere la popolazione civile. Ha evidenziato che il mondo non deve tacere e ha chiamato a decisioni più decise da parte di chi può influenzare la situazione. Quindi, gli ultimi eventi e reazioni indicano una crescente preoccupazione internazionale riguardo agli attacchi senza precedenti della Russia contro i civili ucraini. Nonostante i lunghi mesi di conflitto, la comunità mondiale sta sempre più comprendendo che è necessario agire con maggiore determinazione per fermare l’aggressore e difendere i principi fondamentali dell’umanitarismo e del diritto internazionale. Contemporaneamente, si fanno sentire le prime voci che chiedono un inasprimento delle sanzioni, un aumento dell’assistenza militare e una pressione diplomatica più forte sul Cremlino, affinché questa terribile guerra possa essere presto conclusa.

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