Ancora oltre 300 difensori ucraini sono tornati dall’oltraggio russo nell’ambito di un’operazione su vasta scala di scambio di detenuti

A comunicarlo è stato il Presidente Volodymyr Zelenskyy nel suo canale Telegram ufficiale, sottolineando l'importanza di concludere il secondo giorno dello scambio secondo la formula 1000 per 1000, concordata durante la visita in Turchia. Secondo le parole del capo dello Stato, in questi due giorni sono riusciti a tornare a casa 697 cittadini ucraini, tra cui militari, rappresentanti del servizio di frontiera e della Guardia Nazionale. Zelenskyy ha evidenziato che domani si prevede la continuazione del processo di restituzione dei prigionieri. "Abbiamo ora il risultato del secondo giorno di scambio nella formula 1000 per 1000. Sono già tornate 697 persone, e questo ci dà speranza di una liberazione più rapida di tutti i nostri cittadini. Questo è una grande vittoria per il nostro paese, i nostri eroi e i loro familiari. Spero che domani saremo in grado di restituire ancora più Ucraini dal prigionia," ha affermato. Nel frattempo, il Ministero della Difesa russo ha confermato che nell'ambito dello stesso scambio ha ricevuto 307 propri militari, che erano nelle mani delle forze ucraine. Questa notizia è diventata un'altra conferma dell'attivazione dei processi di scambio e degli sforzi diplomatici mirati a riportare i cittadini ucraini a casa. Le premesse di questa vasta operazione sono state posate dal fatto che ieri Ucraina e Russia hanno condotto la prima fase dell’accordo sullo scambio di 1000 detenuti. Nell’ambito di tale accordo, nel primo giorno sono riusciti a tornare a casa 390 persone, di cui 270 militari e 120 civili. Tra i prigionieri ci sono sia difensori dell’Ucraina sia cittadini civili che si sono trovati nel prigionia a causa delle azioni militari nelle regioni orientali del Paese. Questo accordo rappresenta un passo importante verso una de-escalation temporale del conflitto e il ritorno degli ucraini, la cui presenza aumenta di numero con ogni nuova operazione. Le autorità ucraine sottolineano che il processo di liberazione dei detenuti rimane una priorità nelle trattative diplomatiche, e ogni persona liberata è una vittoria personale non solo per i propri cari, ma per tutto il popolo ucraino. Lo scambio di prigionieri è un processo complesso e multilivello, che richiede stretta collaborazione tra le parti e grande abilità diplomatica. Le autorità affermano che queste operazioni si svolgono nel rispetto di tutte le procedure necessarie e con la massima attenzione alla sicurezza e ai diritti delle persone che tornano a casa. Allo stesso tempo, ogni operazione riuscita rafforza la fiducia degli ucraini nella possibilità di restituire tutti i prigionieri, in particolare quelli nelle mani russe, e dà impulso agli sforzi diplomatici in questa direzione. In generale, la situazione dello scambio di persone detenute rimane sotto stretto controllo da parte di diplomatici ucraini e internazionali. Lavorano affinché, ogni volta, aumentino il numero di cittadini ucraini restituiti e facciano tutto il possibile per un più rapido rilascio di tutti coloro che ne hanno bisogno. Sebbene il processo rimanga indefinito nel tempo, ogni operazione rappresenta un passo verso il ripristino della giustizia, il ritorno della pace e l’unità della società ucraina.