Secondo i risultati delle indagini di un rinomato quotidiano britannico Politico, la società tecnologica tedesca Kontron, operante sia nell’Unione Europea che nel Regno Unito e negli Stati Uniti, è riuscita a fornire tecnologie alla Russia nonostante le sanzioni occidentali volte a limitare l’accesso di Кремль alle infrastrutture militari e di telecomunicazioni critiche

Chas Pravdy - 23 Maggio 2025 18:02

Questo suscita grande scalpore tra esperti e politici, poiché la violazione delle norme sancenziarie mette in discussione l’efficacia delle misure della comunità internazionale per contenere la macchina bellica russa. Secondo le informazioni ottenute da fonti aperte e confermate dai giornalisti di Politico, Kontron ha adottato uno schema utilizzando la propria filiale slovena per esportare prodotti e tecnologie high-tech, classificati come tecnologie a duplice uso—ossia applicabili sia nel settore civile che militare. A fine 2023, tramite questa struttura, sono stati spediti probabilmente un numero illimitato di tecnologie per un valore superiore a 3,5 milioni di euro alla divisione russa della società, Iskra Technologies. Secondo rappresentanti di Kontron, queste attività sono state condotte in conformità con le restrizioni e le autorizzazioni già rilasciate dalle autorità governative competenti, e tutte le forniture sono state parte di contratti preesistenti, conformi alla normativa vigente. Secondo le dichiarazioni ufficiali dell’azienda, dopo l’entrata in vigore del nuovo pacchetto di sanzioni dell’UE dal 23 giugno 2023, e in particolare dopo l’11° round di restrizioni a giugno, Kontron avrebbe sospeso qualsiasi nuovo invio verso la Russia, concentrandosi esclusivamente sull’adempimento delle licenze di esportazione già ottenute e registrate. Tuttavia, tali affermazioni destano qualche sospetto, poiché i componenti chiave delle apparecchiature esportate, come il sistema SI3000, sono in grado di monitorare e intercettare il traffico dati nelle reti di comunicazione, elementi strategicamente importanti per le forze militari e i servizi segreti russi. Al momento, non sono stati diffusi comunicati ufficiali da parte della Commissione Europea o dell’Ufficio doganale centrale tedesco riguardo a indagini su possibili esportazioni illegali. Tuttavia, i dati disponibili invitano a riflettere sulla capacità della Russia di eludere le restrizioni e di accedere a tecnologie fondamentali per il potenziamento del suo apparato militare, come sistemi di sorveglianza, guerra elettronica e telecomunicazioni. Alcuni esperti e politici sottolineano la necessità di rafforzare i regimi sanzionatori internazionali e di sviluppare strumenti di controllo supplementari sul movimento di merce high-tech. Rodherrich Kisevetter, deputato del Bundestag del CDU ed ex analista NATO in materia di sicurezza, ha commentato: “L’assenza di un accesso ampio alle tecnologie occidentali limita seriamente la capacità difensiva della Russia. Tuttavia, essa continua a cercare vie per eludere le sanzioni, creando catene di fornitura artificiali e utilizzando società offshore e proxy. Ciò destabilizza gli sforzi globali di limitare le capacità militari di Mosca e aumenta il rischio di escalation del conflitto”. Le trasformazioni nel mercato russo non sono passate inosservate. Secondo dati precedenti, Kontron ha ridotto significativamente i investimenti nella filiale russa, tagliando il personale da quasi 600 a 240 dipendenti. Tuttavia, ha mantenuto la presenza sul mercato tramite la sua controllata Iskra Technologies, che, secondo le liste sanzionatorie, è stata inserita nel divieto dell’UE nel dicembre 2024, pur restando sotto il pieno controllo di Kontron. Svolgono indagini e azioni legali in questo ambito non solo le autorità tedesche, ma anche la comunità internazionale. In Polonia, alcune persone sono già state arrestate per aver ignorato le normative sanzionatorie contro Russia e Bielorussia, evidenziando la gravità della situazione e la necessità di intensificare le responsabilità. In generale, questa vicenda evidenzia una problematica cruciale: anche in tempi di massima isolamento e restrizioni internazionali, la Russia trova modi per ottenere tecnologie avanzate, mettendo in discussione l’efficacia degli strumenti sanzionatori e richiedendo una revisione degli approcci applicativi. Inoltre, dimostra quanto sia complesso controllare le catene di approvvigionamento in un mondo globalizzato e quanto sia fondamentale sviluppare meccanismi per impedire che tecnologie strategiche finiscano nelle mani di potenziali avversari.

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