Il Primo Ministro ungherese Viktor Orbán si è espresso apertamente riguardo all’eventuale adesione dell’Ucraina all’Unione Europea, prevedendo conseguenze negative per l’UE nel caso si verificasse questa prospettiva

Chas Pravdy - 23 Maggio 2025 12:47

Secondo il politico, Kiev intende a lungo termine creare un esercito di fino a un milione di persone, ma il suo mantenimento sarà finanziato dall’Unione Europea, mentre i paesi dell’Europa occidentale potrebbero piuttosto indirizzare risorse al rafforzamento delle proprie forze armate. Viktor Orbán ha direttamente paragonato l’impatto potenziale dell’Ucraina sull’Unione Europea a una “spugna” che “risucchia tutte le risorse”. Questa affermazione è parte di una tesi più ampia del premier ungherese secondo cui il paese aspira a mantenere l’Ucraina fuori dall’UE. Secondo le sue parole, proprio a causa di questa politica l’Ucraina succherebbe tutte le risorse dall’Unione, rappresentando una seria sfida per la stabilità e le capacità finanziarie della comunità. Inoltre, Orbán ha sollevato la questione della sicurezza energetica, sottolineando una presunta “minaccia energetica” che, a suo avviso, rappresenta l’Ucraina nel contesto della riduzione degli acquisti di risorse energetiche importate dalla Russia. Secondo i suoi calcoli, privato dell’accesso al gas e al petrolio russi, il paese si troverebbe a dover spendere circa 800 miliardi di forint (circa 2 miliardi di dollari) in più ogni anno per l’acquisto di risorse energetiche da altre fonti. Questo, secondo lui, porterebbe a un raddoppio del costo dell’elettricità per i consumatori e a un triplicarsi delle tariffe per il riscaldamento, mentre i fondi pubblici destinati a coprire le spese per le utenze “sfumeranno” in condizioni economiche sfavorevoli. Rivolgendosi alla politica interna, Orbán ha sottolineato che il suo governo ha organizzato un sondaggio consultivo tra i cittadini in merito alla possibile adesione dell’Ucraina all’UE. Precedentemente ha già espresso pubblicamente la propria opposizione all’adesione del nostro paese, e ora si è vantato che nel sondaggio sociale hanno partecipato oltre un milione di ungheresi, ritenendo che ciò sia un segno di forti sentimenti e posizioni dell’opinione pubblica su questa questione. Nel complesso, la posizione di Orbán riguardo all’Ucraina e all’Unione Europea rimane aperta a critiche ed esprime il desiderio dell’Ungheria di astenersi dal supportare un’allargamento rapido e attivo della comunità a spese delle riforme e delle sfide ucraine. Esperti e analisti locali indicano che questa politica può essere interpretata anche nel contesto della lotta politica interna, poiché le dichiarazioni e gli sondaggi di Orbán mirano a rafforzarne l’autorità e il supporto all’interno del paese. Nel quadro delle negoziazioni diplomatiche e degli sforzi politici per accelerare il processo di adesione dell’Ucraina all’UE, la situazione resta tesa. Sebbene Kiev e Bruxelles sognino un’adesione rapida nel 2025, tali affermazioni e azioni dell’Ungheria creano ulteriori ostacoli alla realizzazione di questo ambizioso obiettivo. Per ulteriori dettagli sulle recenti tendenze nei rapporti tra Ucraina e Ungheria e sul contesto politico di queste lunghe controversie, si consiglia di leggere l’articolo dell’editore di “European Pravda”, Serhii Sydorenko, intitolato "Il piano ucraino di Orbán: come il leader ungherese vuole usare l’Ucraina per scopi politiche interne e vittorie alle elezioni".

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