Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha fatto una dichiarazione inaspettata riguardo alle future misure commerciali contro l’Unione Europea, provocando un ampio dibattito nei circoli economici mondiali

Chas Pravdy - 23 Maggio 2025 15:56

Secondo quanto affermato, a partire da giugno 2025 gli Stati Uniti potrebbero imporre tariffe estremamente elevate — fino al 50% — sulle importazioni di beni dai paesi dell'UE. Questa decisione, secondo Trump, sarebbe una risposta alle barriere commerciali sistematiche che, a suo avviso, limitano ingiustamente i produttori americani e favoriscono una rapida crescita del deficit commerciale, un fenomeno che in precedenza era considerato unico nei rapporti tra USA e UE. La dichiarazione è stata rilasciata tramite il suo account sulla piattaforma Truth Social e ha già suscitato numerosi commenti da parte di analisti internazionali. Trump è convinto che l'Unione Europea utilizzi cinicamente diverse misure per limitare il business americano, tra cui tasse sul valore aggiunto elevate, sanzioni contro le multinazionali americane, barriere non tariffarie, manipolazioni valutarie e persino “cause giudiziarie infondate”. Tutto ciò, secondo lui, contribuisce a far sì che il deficit commerciale annuo degli USA con i paesi europei superi già i 250 miliardi di dollari. Trump ha definito questa situazione “assolutamente inaccettabile” e ha sottolineato che i negoziati con la controparte europea non portano ai risultati sperati. Pertanto, ha avanzato una proposta: dal 1º giugno 2025 imporre tariffe del 50% su tutte le merci importate dall’Unione Europea. Ha precisato, tuttavia, che queste misure riguarderanno esclusivamente i prodotti fabbricati o assemblati negli USA, per proteggere la produzione nazionale. Va anche osservato che, in vista di queste future misure, il 23 maggio scorso, il principale rappresentante commerciale dell’UE, Maroš Šefčovič, avrebbe avuto una conversazione telefonica con il suo omologo americano, James Granger. Il tema principale dell'incontro era la valutazione dei progressi riguardo alle tariffe e le possibili soluzioni alle controversie commerciali. È importante sottolineare che, già il 12 maggio, Trump aveva dichiarato apertamente che l’Unione Europea è ancora peggiore della Cina nel commercio con gli USA, e che le prospettive di un accordo bilaterale appaiono piuttosto nebulose. Da segnalare inoltre che il Segretario al Tesoro degli USA, Scott Bessent, ha espresso scetticismo sulla rapidità di raggiungimento di un accordo con l’UE. Secondo lui, i negoziati sono attualmente rallentati a causa del “problema della collaborazione collettiva”, che rende difficile trovare un compromesso e, di conseguenza, attuare accordi commerciali vantaggiosi per entrambe le parti. Ciò evidenzia le tensioni nelle relazioni bilaterali, che potrebbero portare a nuovi conflitti commerciali e complicazioni per l’economia globale. In generale, questa nuova mossa di Trump rappresenta un ulteriore segnale della complessità e della tensione nella situazione del commercio internazionale, che potrebbe modificare significativamente il volto delle relazioni economiche tra gli Stati Uniti e il continente europeo già nei prossimi mesi.

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