I militari polacchi hanno dimostrato progressi nella creazione di fortificazioni lungo il confine con la Russia nell’ambito del vasto programma di difesa chiamato “Scudo dell’Est”

Chas Pravdy - 23 Maggio 2025 17:30

Nel sud-ovest della Polonia – nel villaggio di Rutka, nel comune di Barciany nel distretto di Kętrzyn – si è svolto un esposizione di una sezione di strutture ingegneristiche progettate per garantire una protezione aggiuntiva del Paese da potenziali minacce esterne. Questo rappresenta una testimonianza di un’intensificazione della politica difensiva di Varsavia e della sua volontà di rafforzare la sicurezza nella regione, che negli ultimi anni ha affrontato serie sfide da parte del vicino – la Russia. Il vice comandante dello Stato Maggiore delle Forze Armate della Polonia, generale di corps d’armata Stanisław Czośniec, durante la presentazione ha sottolineato che la Polonia, che si considera una nazione rispettabile e autosufficiente, non si sta preparando alla guerra in modo passivo. Secondo le sue parole, la situazione nella regione è notevolmente peggiorata e il Paese agisce preventivamente, realizzando misure atte a rafforzare la propria capacità difensiva. "Abbiamo già iniziato a costruire fortificazioni ingegneristiche al nostro confine con la Russia in Rutka, e questo processo procede. Contemporaneamente, simili misure vengono adottate anche lungo il confine con la Bielorussia e nelle aree prossime all’Ucraina," – ha aggiunto. Le barriere, come quella mostrata nell’evento, sono soltanto una delle componenti del sistema di difesa multifacettato, la cui attuazione fa parte del programma largamente noto come "Scudo dell’Est". Esso prevede non solo la costruzione di strutture ingegneristiche, ma anche una serie di misure: intelligence e prevenzione delle minacce potenziali, sistemi di protezione chimica, sistemi logistici e militari che garantiscono mobilità e contro-mobilità delle truppe. Czośniec ha sottolineato che il programma include anche la preparazione di infrastrutture mediche adatte alle esigenze delle forze armate nella regione. È importante che in questo ambizioso progetto la Polonia collabori attivamente con le strutture governative, l’amministrazione locale e anche con ministeri come quello dell’Agricoltura, delle Infrastrutture e della Digitalizzazione. Per quanto riguarda la questione terriera, i militari assicurano che nel processo di allestimento delle fortificazioni non vengono violate proprietà private dei cittadini. "Lavoriamo da più di un anno su questi territori e non abbiamo effettuato espropri. Tutti i lavori vengono svolti su terreni di proprietà statale o su oggetti appartenenti agli enti locali," – ha assicurato il generale. – "La proprietà privata durante la costruzione non verrà mai compromessa." Alla manifestazione ha partecipato anche il comandante dell’Ufficio ingegneristico militare, generale di brigata Marek Wawzyńiak. Egli ha evidenziato che ogni ostacolo difensivo costituisce solo una parte di un sistema più ampio, che deve essere adeguatamente protetto. Pertanto, accanto alle fortificazioni vengono realizzate postazioni di fuoco, rifugi per i militari e i mezzi, che permettono di rispondere efficacemente a eventuali sfide esterne. Wawzyńiak ha riferito che, nello sviluppo dei piani delle strutture ingegneristiche, gli esperti si basano anche sull’esperienza acquisita in operazioni in Ucraina e in altri scenari caldi, adattando al massimo le fortificazioni alle caratteristiche locali: "Il territorio di Rutka è un esempio ideale di come si devono disporre le barriere ingegneristiche. La foresta e la palude creano ulteriori limitazioni alla mobilità potenziale dell’avversario." Un’altra importante considerazione riguarda l’entità delle misure e dei lavori. Secondo Wawzyńiak, per l’attuazione di "Scudo dell’Est" sono già state acquisite aree in oltre trenta località, sono in corso lavori di costruzione e attività di intelligence. È stato effettuato un monitoraggio in più di 70 località e su infrastrutture, consentendo di valutare meglio le esigenze complessive e di creare una difesa il più efficace possibile. Da un punto di vista storico, va ricordato che alla fine dello scorso anno il primo ministro polacco Donald Tusk ha annunciato ufficialmente l’avvio della realizzazione del sistema di fortificazioni "Scudo dell’Est" ai confini con Russia e Bielorussia. Giugno 2023 ha visto anche l’approvazione di una relativa delibera da parte del governo polacco, con una dotazione minima di 10 miliardi di złoty per gli anni 2024–2028. Si tratta di uno dei progetti di difesa più ambiziosi, volto a rafforzare la sicurezza delle frontiere orientali della Polonia, integrando i sistemi esistenti e creando uno scudo multilivello. Inoltre, Varsavia collabora attivamente con i paesi baltici – Estonia, Lettonia e Lituania – pianificando di rivolgersi all’Unione Europea per ottenere finanziamenti per progetti congiunti. L’obiettivo è creare una rete di bunker, confini, linee di distribuzione e depositi militari lungo le frontiere orientali dell’UE con Russia e Bielorussia. Tale approccio integrato nella difesa della regione mira a potenziare la capacità di protezione e a prevenire eventuali aggressioni, anche nel contesto del conflitto russo-ucraino in corso e dell’aumentata attività nella regione. È evidente che la Polonia sta compiendo un passo importante verso il rafforzamento della propria sicurezza in tempi di crisi, investendo non solo risorse finanziarie, ma anche una visione strategica. In considerazione della situazione nella regione e dell’aumento delle tensioni, si può ritenere che tali investimenti siano di fondamentale importanza per la stabilità del fianco orientale dell’Europa e per la capacità di difesa di tutta la Solidarietà europea.

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