Ecco la traduzione del testo in italiano:
Negli Stati Uniti si è verificata una importante decisione giudiziaria che potrebbe influenzare significativamente il destino di migliaia di studenti stranieri che studiano nel paese. Il Tribunale federale distrettuale della California ha preso in considerazione numerose denunce e interventi di difensori dei diritti degli studenti, pronunciando una sentenza che ufficialmente vieta all'amministrazione del presidente Donald Trump di revocare lo status di visto degli studenti stranieri senza un adeguato procedimento giudiziario. Questa decisione ha un’applicazione ampia e si estende su tutto il territorio degli Stati Uniti, diventando uno dei passi più significativi nella tutela dei diritti dei cittadini stranieri che studiano nel paese. Secondo l’ordinanza, qualsiasi azione finalizzata a privare gli studenti stranieri del loro status legale negli USA, inclusa la revoca del visto, può essere effettuata solo mediante un esame individuale e specifico. L’amministrazione deve rispettare tutte le procedure stabilite nelle normative federali prima di intraprendere qualsiasi misura in questo settore. Si sottolinea che la decisione considera la necessità di un approccio motivato e richiede alle autorità di rispettare gli standard stabiliti, garantendo agli studenti il diritto a un giusto processo e prevenendo repressioni arbitrarie e ingiustificate. Questa decisione giudiziaria è emersa in un contesto di misure di massa iniziate dall’amministrazione Trump all’inizio dell’anno. In particolare, è stata sospesa la registrazione di migliaia di cittadini stranieri nel sistema SEVIS (Student and Exchange Visitor Information System), il che ha impedito loro di entrare legalmente negli USA come studenti. Durante questa misura, l’amministrazione ha motivato l’azione con la lotta contro possibili minacce provenienti da studenti con precedenti penali, ma tali misure sono state parzialmente giustificate anche dal desiderio di controllare più severamente il flusso migratorio. Un ulteriore fattore rilevante è stato il ritiro della certificazione da parte degli Stati Uniti dell’Università di Harvard per i programmi monitorati tramite il database SEVIS. Ciò significava che l'università non poteva più assumere legalmente studenti stranieri, provocando una grave crisi nel suo ambiente accademico e suscitando proteste. Tuttavia, va detto che l’ordinanza di un tribunale distrettuale riguarda esclusivamente studenti specifici e il loro status legale, e non l’intera istituzione educativa. Secondo gli esperti, la cancellazione della registrazione nel database SEVIS di fatto comporta la perdita dello status legale degli studenti negli USA. Ciò aumenta il rischio di arresti, detenzioni e deportazioni forzate senza ulteriori procedure. L’amministrazione ha ripristinato nel mese di aprile lo status di migliaia di studenti già revocato, nonostante numerose controversie e procedimenti giudiziari. Tuttavia, i giudici esprimono preoccupazione per il fatto che il governo tenti di eludere il controllo giudiziario modificando direttamente la propria politica a seconda delle singole situazioni a suo giudizio. Il giudice federale Jeffrey White nel suo pronunciamento critica attivamente la tattica dei funzionari, che “cambiano drasticamente” posizione per evitare di rispettare le procedure legislative e per poter trattare le richieste di singoli studenti a proprio piacimento. Allo stesso tempo, sottolinea che tale approccio è illegale e può portare a numerosi abusi. White evidenzia che gli studenti che hanno intentato causa hanno alte probabilità di successo, poiché il loro diritto alla protezione è stato violato e le decisioni dell’amministrazione sono arbitrarie e imprevedibili. Da parte sua, la sentenza proibisce al governo di detenere o arrestare gli studenti il cui status è stato annullato, e vieta di imporre qualsiasi conseguenza giuridica sfavorevole senza un processo penale adeguato. In precedenza, i media avevano riportato che il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti avrebbe sospeso il finanziamento di programmi di sovvenzioni per l’Università di Harvard per oltre 60 milioni di dollari, a motivo di una presunta risposta insufficiente dell’università a manifestazioni di sentimenti antisemiti e atti di discriminazione nel campus. All’inizio di marzo, la direzione dell’università aveva comunicato che, a causa dell’incertezza finanziaria provocata dalla politica dell’amministrazione Trump, era stato temporaneamente sospeso il reclutamento di nuovi docenti e personale. Successivamente, ad aprile, l’ateneo ha presentato ricorso contro il governo degli USA, accusandolo di misure arbitrarie di riduzione del finanziamento alle ricerche universitarie come modo per punire l’istituzione ribelle per aver difeso i propri diritti costituzionali. In conclusione, la situazione negli Stati Uniti rimane molto incerta e mostra uno scontro tra le autorità e le istituzioni educative, oltre agli interessi degli studenti stranieri che cercano di ottenere un’istruzione nel paese, che valorizza molto il contributo intellettuale e il partenariato internazionale. La decisione giudiziaria di vietare la revoca dei visti senza un’adeguata valutazione apre nuove prospettive per gli studenti, anche se questa vittoria dovrà essere consolidata nell’ambito legislativo e sarà necessario ottenere diritti garantiti e stabili per gli stranieri che desiderano studiare negli Stati Uniti.