Ampio violazione delle sanzioni: la società tedesca ha fornito tecnologie in Russia attraverso la Slovenia, ignorando le restrizioni dell’UE

Chas Pravdy - 23 Maggio 2025 09:04

In un'inchiesta pubblicata dall’autorevole sito britannico Politico, è stato accertato che una delle principali aziende tecnologiche tedesche potrebbe aver esportato illegalmente tecnologie in Russia, utilizzando schemi di elusione delle sanzioni introdotte dall’Unione Europea nel 2023. Ciò suscita seri timori riguardo al livello di rispetto dei regimi sanzionatori e ai possibili schemi compromettenti nel settore tecnologico europeo. Secondo le indagini, la società Kontron, con una vasta rete di rappresentanze in tutto il mondo, tra cui Regno Unito e Stati Uniti, avrebbe sfruttato la propria filiale in Slovenia per trasportare tecnologie delle telecomunicazioni in Russia. Dai documenti interni e dai dati delle autorità doganali, fra luglio e novembre 2023, sono stati effettuati almeno 11 voli cargo e spedizioni dirette a Iskra Technologies, azienda russa. Il valore totale delle forniture superava i 3,5 milioni di euro. Ciò è avvenuto dopo l’adozione dell’11º pacchetto di sanzioni, attivato nel giugno 2023, volto a limitare le esportazioni di prodotti avanzati e di tecnologia a duplice uso verso la Russia. Per questo motivo sono state rafforzate le controlli sui documenti di esportazione e le autorizzazioni, ma i risultati delle indagini dimostrano che, in quel periodo, gli schemi di elusione sono rimasti operativi. L’esame delle dichiarazioni doganali e dei documenti di esportazione indica che dalla filiale slovena di Kontron sono state effettuate almeno 11 spedizioni di materiali e tecnologie, tra cui i sistemi SI3000. Questo sistema è in grado di monitorare e intercettare il traffico telematico, rendendolo particolarmente sensibile sotto il profilo del controllo su eventuali utilizzi militari o spionistici. L’azienda nelle sue dichiarazioni ufficiali sottolinea che tutte le forniture sono state effettuate conformemente alle autorizzazioni rilasciate dal governo sloveno, e che le proprie spedizioni sono state interrotte già dopo giugno 2023. Nelle comunicazioni stampa e risposte alle richieste dei giornalisti, Kontron ha affermato: «Dopo l’adozione dell’11º pacchetto di sanzioni, abbiamo sospeso l’esportazione di nuovi prodotti e abbiamo continuato solo con le forniture autorizzate dal regime di licenze vigente». Tuttavia, questa affermazione solleva dubbi, alla luce delle evidenze emerse. Ancora più preoccupante è l’indicazione della partecipazione di Kontron negli sforzi di fornire tecnologia tramite terzi e paesi terzi. In particolare, dal giugno 2023, la filiale slovena ha effettuato almeno 49 spedizioni di sistemi SI3000 e componenti correlati verso il Kazakhstan. Inoltre, ad agosto 2023, è stata registrata la fusione tra Iskra Technologies e la società russa RTSoft, che Kontron aveva precedentemente indicato come "sorella azienda". RTSoft possiede una licenza rilasciata dal FSB (Servizio Federalen di Sicurezza russo) per l’elaborazione di informazioni riservate, anche se Kontron afferma che tale licenza sarebbe stata revocata già ad aprile 2022. È importante notare che, alla fine del 2023, Kontron controlla circa il 48,4% delle azioni di Iskra Technologies in Slovenia. Le altre azioni sarebbero detenute, secondo fonti aperte, da una “struttura russa non collegata a società statali”, ma l’identità dei proprietari rimane ignota. Al momento, non sono disponibili informazioni sui beneficiari finali. Un altro aspetto rilevante riguarda le operazioni finanziarie tra Kontron e la controllata russa. Secondo i dati, a fine 2023, Kontron aveva un prestito di oltre 3,5 milioni di euro verso Iskra Technologies, da rimborsare entro il 2026-2027. Inoltre, nel 2022, Kontron ha cancellato debiti nei confronti della società russa per oltre 6,3 milioni di euro. Tali operazioni finanziarie sono in aperto contrasto con le misure restrittive dell’UE, che vietano di finanziare o fornire aiuto a strutture sanzionate. In precedenza, nell’ottobre 2024, la dogana finlandese ha avviato un’indagine per sospette trasporti illeciti di prodotti high-tech in Russia, tra cui droni e idrolocatori per un valore di diverse centinaia di migliaia di euro. Le schemi descritti prevedono la simulazione di destini finali diversi tramite dichiarazioni doganali che indicano paesi dell’Asia centrale e dei Balcani, benché la tecnologia fosse destinata alla Russia. In conclusione, questa vicenda evidenzia come si siano perpetrate violazioni sistematiche delle regole sanzionatorie, che dovrebbero fermare il supporto tecnologico agli obiettivi strategici della Russia. Al tempo stesso, si solleva il quesito sui meccanismi di controllo e responsabilità, visto che gli schemi di elusione delle sanzioni, se attuati tramite intermediari e paesi terzi, rendono ancora più difficile combattere le esportazioni illecite e favoriscono la diffusione di tecnologie vietate dall’UE.

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