L’amministrazione di Donald Trump ha revocato il diritto dell’Università di Harvard di accettare studenti stranieri, mettendo così in discussione il loro status legale negli Stati Uniti

Chas Pravdy - 22 Maggio 2025 23:48

Questa decisione ha suscitato un notevole fermento nei circoli accademici e legali del paese, poiché ora gli studenti stranieri, che in precedenza studiavano nel prestigioso centro umanistico, sono tenuti a cercare istituti alternativi o a rischiare di perdere lo status legale internazionale. Lo riferisce l’agenzia Reuters, citando la ministra della Sicurezza Interna degli Stati Uniti, Kristjen Neom, che ha reso pubblica questa decisione inaspettata e molto radicale. Secondo le informazioni ufficiali, l’ordine prevede la sospensione della certificazione del programma di scambio studentesco internazionale, che permetteva agli studenti provenienti da altri paesi di studiare a Harvard in modo legale. La ministra della Sicurezza Interna ha accusato l’università di favorire “l’incitamento alla violenza, all’antisemitismo e di collaborare con il Partito Comunista Cinese”. Ha sottolineato: “Per le università, questo è un privilegio, non un diritto. Non hanno diritto automatico di accettare studenti stranieri e di ricevere grandi risorse finanziarie da loro, che contribuiscono a alimentare il bilancio multimiliardario dell’ateneo”. Prima di ciò, questa vicenda si era già complicata e approfondita, diventando ancora più drammatica per l’università. In particolare, si sa che il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti ha già sospeso il finanziamento di un programma di sovvenzioni a Harvard pari a oltre 60 milioni di dollari. La motivazione principale di questa misura drastica sarebbe il presunto fallimento dell’università nel combattere espressioni di antisemitismo e discriminazione all’interno della comunità studentesca e accademica. Inoltre, a marzo di quest’anno, a causa dell’incertezza finanziaria causata dalla politica dell’amministrazione Trump, Harvard aveva annunciato una sospensione temporanea delle assunzioni di nuovo personale docente e amministrativo. Ciò ha suscitato preoccupazioni tra le componenti dell’università, poiché la crisi finanziaria avrebbe potuto influenzare negativamente le attività di ricerca e la reputazione globale dell’ateneo. Ad aprile, l’Università di Harvard ha intentato una causa contro l’amministrazione presidenziale, accusando la Casa Bianca di azioni arbitrarie nel taglio ai finanziamenti federali per le ricerche universitarie. La causa denunciava il tentativo dell’amministrazione di punire l’ateneo per aver presumibilmente difeso i propri diritti costituzionali e la libertà accademica. Secondo gli avvocati di Harvard, queste azioni rappresentano un ulteriore segno di pressione politica e di violazione delle norme legislative. Nel complesso, questa situazione apre un ampio dibattito sulle possibilità e sugli obblighi delle università americane nel settore dell’istruzione internazionale, mettendo anche in discussione la politica dell’amministrazione Trump nel controllo delle organizzazioni educative e umanitarie nel paese. Nel contempo, per gli studenti di altri paesi, specialmente quelli che avevano già pianificato o si stavano attivamente preparando a studiare a Harvard, questa notizia si è rivelata un freno alle loro ambizioni educative e una sfida nel cercare nuove vie accademiche. Il futuro della cooperazione internazionale e dell’accesso degli studenti stranieri negli USA ora appare in forte dubbio, assumendo un’importanza crescente di fronte alle tensioni politiche e alle politiche interne di Washington.

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