L’ candidatsopposizione alla presidenza della Polonia ha fatto un passo che potrebbe avere conseguenze serie per le relazioni polacco-ucraine

Chas Pravdy - 22 Maggio 2025 16:17

Karol Nawrótzki, che sostiene il rafforzamento delle posizioni dell’opposizione e adotta un’ampia retorica anti-Putin, ha firmato ufficialmente una dichiarazione con una serie di ultimatum, suscitando preoccupazioni nel panorama diplomatico e tra la società ucraina. Durante una diretta organizzata dal leader dell’organizzazione anti-ucraina " Confederazione", Sławomir Mencen, Nawrótzki ha concordato con alcuni punti chiave, tra i quali i più controversi sono la promessa di non consentire l’ingresso dell’Ucraina nella NATO e di abbandonare qualsiasi iniziativa legislativa sulla ratifica di tale passo. Ha anche espresso disaccordo con l’adozione di una presenza militare polacca in Ucraina, dichiarando che i soldati polacchi "non saranno inviati" sul territorio ucraino, ma ha aggiunto che, secondo lui, i commercianti polacchi si attiveranno nel processo di ricostruzione dell’Ucraina. Il punto centrale – il rifiuto di supportare l’adesione dell’Ucraina alla NATO – è stato il fulcro del suo intervento e ha suscitato dure critiche da parte della diplomazia ucraina. La firma della dichiarazione è avvenuta in forma di diretta durante una discussione con Mencen, che con sforzi di tali azioni pubbliche cerca chiaramente di convincere gli elettori polacchi della sua incapacità di sostenere l’ingresso dell’Ucraina nell’alleanza. Questo fatto testimonia che, praticamente alla vigilia del secondo turno delle elezioni presidenziali in Polonia, tra i candidati ufficiali uno ha adottato chiaramente un orientamento ultranazionalista e pro-Russia. Ricordiamo che in passato altri politici polacchi, tra cui l’ex primo ministro Donald Tusk, avevano parlato di intenzioni simili, condannando severamente tali retoriche. Nelle sue avvertenze, Tusk ha evidenziato che queste dichiarazioni creano le premesse per un rafforzamento dell’influenza di Mosca nella regione e minano l’unità della resistenza europea contro l’aggressione russa, oltre a mettere in discussione la futura posizione della Polonia sulla difesa degli interessi ucraini. Secondo i risultati del primo turno, che si è svolto il 18 maggio, sono passati al secondo turno Rafal Trzaskowski, sindaco di Varsavia e candidato del partito al governo "Piattaforma Civica", che ha ottenuto il 31,36% dei voti, e Karol Nawrótzki, supportato dall’opposizione, con il 29,54%. Le elezioni del secondo turno si preannunciano estremamente tensionate, poiché entrambi i candidati hanno delineato obiettivi di grande importanza per il futuro della Polonia e la sua politica estera. Naturalmente, queste dichiarazioni e azioni di Nawrótzki suscitano aspettative prudenti di un possibile cambiamento nella posizione delle autorità polacche nei confronti dell’Ucraina. Allo stesso tempo, aprono un nuovo fronte nella lotta politica interna, dove uno dei valori principali è il controllo sulla politica estera e sulla direzione strategica dello stato. Analizzando la situazione, gli esperti osservano che la firma di una simile dichiarazione, che si riduce a promettere apertamente di non supportare la ratifica dell’adesione dell’Ucraina alla NATO e a esprimersi in modo ambivalente sui rapporti militari polacco-ucraini, testimonia dei profondi conflitti all’interno del panorama politico polacco in vista delle elezioni chiave. Ciò crea rischi supplementari per la stabilità e la sicurezza nella regione e mette in discussione la capacità della Polonia di rappresentarsi come partner affidabile per l’Ucraina. Pertanto, la dichiarazione firmata e gli appelli di Nawrótzki e dei suoi sostenitori suscitano un ampio spettro di valutazioni, dall’indignata protesta alla prudenza riguardo ai possibili effetti sulle relazioni polacco-ucraine nei prossimi mesi. In un contesto in cui il conflitto nell’est dell’Ucraina continua e la comunità europea intensifica gli sforzi per sostenere il nostro paese, questi passi politici potrebbero complicare notevolmente le negoziazioni diplomatiche e le decisioni strategiche in futuro.

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