Il 27 maggio a Bruxelles si terrà una riunione del Consiglio dell’Unione Europea, durante la quale verrà affrontato uno dei temi più complessi e controversi — la possibile revoca del diritto di voto dell’Ungheria nell’ambito dell’UE

Chas Pravdy - 22 Maggio 2025 17:08

Questa decisione rappresenterà un ulteriore passo in una vasta campagna volta a rispondere alle violazioni dei valori su cui si basa la comunità europea, in particolare nel contesto dei processi politici interni e delle sfide esterne, come il conflitto con la Russia. Fonti riportano che all’ordine del giorno del Consiglio è prevista una discussione sull’applicazione dell’articolo 7 del Trattato sull’Unione Europea — uno strumento che consente di sospendere temporaneamente i diritti di voto di uno Stato membro nelle istituzioni UE nel caso in cui esso violi sistematicamente e gravemente i valori fondamentali dell’Unione. Ciò significa che, in caso di conferma delle violazioni, potrà essere adottata ufficialmente una misura radicale come il limitare i diritti dell’Ungheria nei processi decisionali dell’Unione. In questa riunione del Consiglio UE per gli Affari Generali, i ministri ritorneranno per la seconda volta negli ultimi anni sulla situazione ungherese nell’ambito della nona iniziativa, avviata nel settembre 2018 su impulso del Parlamento Europeo, di applicare l’articolo 7 contro Budapest. Secondo i materiali a disposizione di "Europa Verità", è programmata l’ottava audizione sulla situazione in Ungheria. Questo processo costituisce una parte di un monitoraggio prolungato della situazione nel paese, che attira sempre più attenzione con le sue riforme interne e comportamenti di politica estera. Secondo il meccanismo giuridico europeo, l’articolo 7 prevede la possibilità di sospendere alcuni diritti dello Stato membro, incluso il diritto di voto, qualora venga accertato che il paese viola sistematicamente i valori fondamentali dell’Unione Europea — democrazia, supremazia del diritto, rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Si tratta di una misura estrema adottata solo in caso di violazioni sistematiche e protratte, e che funge da segnale di necessità di corretta o di eventuale esclusione dall’adesione. Negli ultimi mesi, l’attenzione verso la politica ungherese è particolarmente aumentata. In particolare, dopo che a maggio 2024 Bruxelles ha chiuso il caso contro la Polonia, anch’essa sotto esame ai sensi dell’articolo 7, l’Ungheria resta l’unico Stato membro dell’UE ancora soggetto a procedura sanzionatoria ufficiale. Questo fatto evidenzia la serietà e la tendenza del pressure giuridico e politico su Budapest, nel contesto di richiami all’importanza di rispettare i valori condivisi. Secondo le informazioni divulgate nelle settimane precedenti, ad aprile 2025 il ministro degli Esteri dell’Estonia, Margus Tsahkna, ha dichiarato pubblicamente che il processo di revoca del diritto di voto dell’Ungheria a Bruxelles si avvicina alla fase finale a causa del blocco che Budapest esercita sulle decisioni riguardanti la Russia. Questo tema è costantemente discusso negli ambienti diplomatici, poiché il meccanismo è uno strumento importante per garantire la responsabilità nel rispetto dei valori comuni. Per ulteriori dettagli sull’applicazione dell’articolo 7 e sulla situazione ungherese, si può consultare l’archivio di "EuroVerità" nella voce intitolata «Sanzioni all’Ungheria», che analizza approfonditamente il contesto politico e giuridico di questo processo. Ricordiamo che tali misure sono parte di uno sforzo più ampio dell’UE per migliorare il sistema di controllo nel rispetto del futuro rispetto ai valori condivisi, rafforzando la coesione tra i membri in tempi di riforme interne e aggressioni esterne. Insomma, il 27 maggio a Bruxelles avremo l’opportunità di osservare come le istituzioni UE reagiranno alla situazione in Ungheria e se procederanno oltre, adottando le misure sanzionatorie più dure — che potrebbero potenzialmente modificare l’equilibrio di potere all’interno dell’Unione europea. Questa decisione avrà conseguenze di lungo termine sulla politica di coesione e sul rispetto del principio di sovranità tra gli Stati membri dell’Unione Europea.

Source