Nelle cerchie politiche degli Stati Uniti si sono nuovamente accentuati tensioni e contraddizioni riguardo all’atteggiamento dell’amministrazione di Donald Trump nei confronti della questione ucraina
Secondo una fonte autorevole, Politico, citando fonti vicine al processo di formulazione della dichiarazione congiunta del gruppo dei sette (G7), a Washington si stanno emergendo posizioni diverse riguardo alle formulazioni nel prossimo comunicato del vertice dei maggiori paesi industrializzati. Questa situazione mette in evidenza le profonde divergenze interne negli Stati Uniti circa gli approcci nel sostenere l’Ucraina e il giudizio sull’aggressione russa. Secondo i giornalisti, due alti funzionari coinvolti nella preparazione della dichiarazione congiunta dei ministri delle finanze dei paesi G7 hanno riferito che l’amministrazione Trump si è opposta all’inclusione nel documento di formulazioni che confermassero un sostegno coerente e attivo alla sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina. In particolare, si tratta di vietare l’uso nel testo di parole che suggeriscano la necessità di ulteriore assistenza all’Ucraina o di condannare l’invasione militare russa come “illegale”. Secondo le informazioni disponibili, a Washington si desidera evitare qualsiasi formulazione che potesse aumentare la pressione sulla Russia o delineare una posizione netta sulle sue azioni. In particolare, l’amministrazione Trump sarebbe intenzionata ad escludere dal futuro comunicato qualsiasi espressione che equipari l’invasione russa alle norme internazionali, tra cui il termine “illegale”, che recentemente è stato attivamente usato dall’Unione Europea e dai paesi partner. Contemporaneamente, tali intenzioni destano preoccupazione tra i diplomatici ucraini e gli alleati internazionali, che attendono dagli Stati Uniti un sostegno chiaro e inequivocabile nella resistenza all’aggressione russa. Le alte cariche del governo ucraino hanno più volte esortato Washington a non cedere sulla condanna della guerra e hanno sottolineato l’importanza che la retorica ufficiale degli USA rifletta la reale posizione americana sulla questione ucraina. Va precisato che queste contraddizioni interne negli USA si sviluppano in un contesto internazionale teso e in aumento di pressioni sul governo russo da parte dell’Occidente. L’America, come uno dei protagonisti chiave della politica globale, ha tradizionalmente sostenuto l’Ucraina nella sua lotta contro l’aggressione russa. Tuttavia, negli ultimi tempi, tra le cerchie politiche interne si sentono sempre più voci che cercano di ridimensionare il sostegno pubblico al fine di non complicare i rapporti con Mosca e di non interessare negativamente gli interessi nazionali. La formazione della dichiarazione congiunta del G7 in Canada rischia ora di essere compromettta o, perlomeno, indebolita sensibilmente a causa di queste divergenze. I partecipanti del forum devono concordare le formulazioni che riflettano la posizione comune delle maggiori economie industrializzate, il che rappresenta un segnale importante sia per la Russia sia per l’Ucraina. Alla luce del conflitto attuale, è fondamentale che tali documenti abbiano peso e mostrino chiaramente il sostegno alla sovranità dell’Ucraina, evitando di rimanere solo a livello di dichiarazioni prive di sostanza concreta. Ricordiamo che in passato l’amministrazione Trump ha già mostrato riserve o addirittura ha negato apertamente il sostegno all’Ucraina nella sua lotta, suscitando critiche da analisti e diplomatici. In particolare, l’assenza di una posizione chiara sui due invasioni russe del 2014 e del 2022 si combina con il tentativo, degli Stati Uniti, di evitare confronti aperti con Mosca su vari livelli. Attualmente, nel contesto del prossimo vertice G7, questa tendenza rimane evidente, evidenziando divisioni interne tra gli alleati dell’Ucraina. Nel complesso, la situazione dimostra che il panorama politico negli USA sulla questione ucraina rimane ancora teso e multifacetico. La formulazione finale della dichiarazione G7 influenzerà molto — sia per le future azioni internazionali, sia per il sostegno continuato all’Ucraina nel suo cammino verso stabilità e indipendenza.