Nel capoluogo si svolge il processo contro un giovane uomo, accusato di aver interferito nel funzionamento della fila elettronica dei centri di servizio del Ministero dell’Interno e di aver venduto illegalmente i ticket

Chas Pravdy - 20 Maggio 2025 12:54

Questo rappresenta uno dei chiari esempi di cyber truffa verificatisi in un paese europeo, provocando già un notevole scalpore nell'opinione pubblica. Secondo i dati delle forze dell'ordine, un residente di 27 anni della regione di Kyiv, operante in internet con uno pseudonimo, ha sviluppato un proprio programma per intercettare le sessioni degli utenti e falsificare le code elettroniche. Utilizzando un bot su Telegram, cercava clienti desiderosi di ottenere rapidamente un appuntamento nei centri di servizio del Ministero degli Interni, evitando lunghe code e procedure burocratiche. Secondo gli investigatori, il malintenzionato offriva "noleggi privati" di ticket, il cui prezzo partiva da 1000 hryvnia per ogni prenotazione. Grazie al suo schema, poteva creare circa 50 richieste al giorno, riducendo al minimo i tempi di attesa per i clienti, distruggendo così il sistema legittimo dei servizi statali. I pagamenti venivano effettuati su carte bancarie, e i soldi venivano trasferiti in modo tale da rendere difficile il tracciamento da parte del malfattore. L'operazione speciale per smascherare il sistema è avvenuta nel novembre 2024 con la partecipazione di agenti di polizia, cyber polizia, sicurezza interna e rappresentanti del Centro servizi principale del Ministero degli Interni. Dopo l'arresto, all'uomo è stata aperta un'azione penale ai sensi della parte 5 dell'articolo 361 del Codice penale dell'Ucraina — intervento non autorizzato nei sistemi informativi in un periodo speciale di stato di guerra, reato che comporta una grave pena penale. Attualmente, l'accusa è stata trasmessa al tribunale, e il malfattore rischia fino a 15 anni di reclusione, con eventuale divieto di ricoprire determinati incarichi per un massimo di tre anni. Non è il primo caso nel 2024 in cui le forze dell'ordine ucraine combattono contro cyber truffatori e malintenzionati che cercano di sfruttare le tecnologie per commettere frodi. Ad esempio, ad agosto, il SBU ha arrestato un hacker di 18 anni, coinvolto in attività di grandi attacchi informatici ai siti governativi ucraini e probabilmente anche alle infrastrutture del paese. Questi eventi ricordano ancora una volta l'importanza crescente della sicurezza dei sistemi digitali e la necessità di misure rafforzate contro i cybercriminali in tempo di guerra. Si prevede che il processo in questa vicenda richiamerà ancora una volta l'attenzione sul problema della cybersecurity in Ucraina e dimostrerà la serietà con cui lo stato affronta la lotta contro le cyber truffe e le violazioni della legge nel settore digitale.

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