L’Unione Europea in questo periodo difficile sta rafforzando le sue misure sanzionatorie contro la Russia, cercando di arrestare e limitare al massimo le sue azioni aggressive

Dopo che il 20 maggio è stato ufficialmente adottato il 17° pacchetto di restrizioni, i rappresentanti dell’UE e le autorità ucraine hanno iniziato un’attiva preparazione per i prossimi passi in questa direzione. In particolare, questa settimana il presidente Volodymyr Zelensky ha nuovamente discusso con la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, le prospettive di introduzione di nuovi meccanismi sanzionatori, tra cui il 18° pacchetto, che prevede ulteriori restrizioni dolorose per il Cremlino. L’incontro, che si è svolto martedì 20 maggio, è stato un passo importante nell’accordo sulle azioni condivise per rafforzare significativamente la pressione economica sulla Russia. Secondo le informazioni diffuse sui social network di Zelensky e di von der Leyen, durante la conversazione le parti hanno esaminato nei dettagli il concetto dei futuri sanzionamenti, mirati a fermare il finanziamento della macchina militare del Cremlino e a ridurre l’influenza delle risorse russe sul mercato mondiale. Lo scopo principale di queste misure è rendere il più difficile possibile per la Russia condurre la guerra, evitando la possibilità di aggirare le restrizioni esistenti. La presidente dell’UE ha sottolineato che ora “è il momento di intensificare la pressione sulla Russia, per costringerla a fermare l’aggressione e uscire sulla via della risoluzione diplomatica del conflitto”. Von der Leyen ha anche evidenziato che le sanzioni aggiuntive saranno di “carattere più doloroso”, concentrandosi su settori come l’infrastruttura energetica e la finanza. Zelensky ha a sua volta confermato l’importanza di tali passi, esprimendo il supporto a un ulteriore inasprimento delle restrizioni economiche. Ha sottolineato la necessità di “limitare duramente la flotta di petroliere russa”, utilizzata per finanziare le operazioni militari russe e aggirare le sanzioni esistenti. “Questi schemi devono essere bloccati, per fermare il finanziamento dell’aggressione russa e favorire la pace”, ha evidenziato. Durante la conversazione si sono anche discussi i dettagli della preparazione del 18° pacchetto di sanzioni, che si concentrerà principalmente sul settore petrolifero, sui schemi bancari e finanziari, che sono i più dolorosi per l’economia russa. Particolare attenzione il presidente ucraino ha riservato alla “sblozation” del settore energetico e al blocco delle infrastrutture di commercio di risorse energetiche, che rappresentano una componente essenziale della strategia di pressione futura. Un altro aspetto importante della discussione è stato il tema delle consultazioni diplomatiche con i colleghi americani. Zelensky e von der Leyen hanno in particolare parlato dettagliatamente dei risultati dell’ultima telefonata con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, avvenuta il 19 maggio. Ciò testimonia una stretta coordinazione e una posizione comune tra l’UE e l’Ucraina nella lotta contro l’aggressione russa, che ogni giorno si fa più diversificata e sistematica. Ricordiamo che il 20 maggio il Consiglio Europeo ha ufficialmente approvato il 17° pacchetto di sanzioni contro la Russia in risposta alle sue azioni aggressive nei confronti dell’Ucraina e all’uso di armi chimiche proibite. Questa tranche di restrizioni comprende sanzioni contro molte società e persone fisiche russe, tra cui quelle coinvolte in attività di destabilizzazione ibrida contro i paesi dell’Unione Europea e i loro partner. Parallelamente, si procede con la preparazione di ulteriori misure che dovrebbero avere effetti ancora più distruttivi sull’economia russa, favorendone l’isolamento e probabilmente contribuendo al raggiungimento della tanto attesa pace nella regione. Dai fatti sembra che l’Unione Europea stia intensificando sempre più gli sforzi di risposta all’aggressione russa, cercando di rendere il più complicato possibile il proseguimento della guerra da parte del Cremlino e di garantire la pace in Ucraina e in Europa nel suo complesso.