L’ala d’appello della Corte suprema anticorruzione ha annullato la sentenza nei confronti dell’ex deputato Oleksandr Onyschenko nel caso, riguardante vasta manipolazione nel settore dell’estrazione del gas
Questo rappresenta una tappa inattesa e significativa in un procedimento giudiziario di lunga durata, in corso da diversi anni, con importanti conseguenze politiche e giuridiche sia per l’imputato sia per l’intero sistema. Secondo fonti affidabili, tra cui l'ala d'appello della VAKS e il portale "Hromadske", la decisione di annullare la precedente sentenza implica che il caso deve essere rinviato al tribunale di primo grado per una nuova deliberazione. Questa decisione di fatto reintroduce il procedimento alla fase iniziale, offrendo una nuova opportunità di approfondire le circostanze del caso e potenzialmente di riesaminare la sentenza precedentemente emessa dal tribunale. La collegio giudicante, che ha esaminato l’appello il 20 maggio, ha chiaramente espresso la propria posizione, respingendo gli appelli dei pubblici ministeri che insistevano sulla conferma della condanna. Tuttavia, sono stati parzialmente accolti gli appelli della difesa e dei rappresentanti di aziende private e parti civili che presentavano istanze su determinati aspetti procedurali. La principale novità, comunque, è l’annullamento della sentenza di VAKS, con le successive cancellazioni delle decisioni precedenti e l’incarico al tribunale di primo grado di riesaminare il caso. Precedente di questa vicenda sono numerose accuse di ampie reti di corruzione e di danni allo Stato valutati in centinaia di milioni di hryvnias. Nell’aprile 2024, il tribunale ha riconosciuto Onyschenko colpevole di aver sottratto almeno 740 milioni di hryvnias ottenuti mediante attività illecite legate all’estrazione e alla vendita di gas naturale attraverso la società statale "Ukrgazvydobuvannya". La sentenza prevedeva una pena di 15 anni di reclusione con confisca dei beni. È importante sottolineare che, nel marzo 2019, Onyschenko fu arrestato in Germania, dove fu sottoposto a custodia cautelare nell’ambito delle procedure di estradizione verso l’Ucraina. Tuttavia, il tribunale tedesco rifiutò di estradarlo e di riconoscere la cittadinanza ucraina, confermando la decisione di arresto temporaneo, ma negò l’estradizione. Gli fu inoltre negato il diritto di asilo politico, e gli fu ordinato di lasciare la Germania. Tre anni dopo, il 29 novembre 2019, Onyschenko fu ufficialmente arrestato in Germania e trattenuto in custodia in attesa di decisioni definitive sull’estradizione o altre misure processuali. Attualmente, si tratta del fatto che il procedimento riguardante lui viene nuovamente rimesso alla fase iniziale del processo, offrendo la possibilità di fare ricorso contro le decisioni precedenti e, eventualmente, modificarle durante il corso della nuova procedura giudiziaria. In generale, questa notizia sottolinea la complessità e la multifattorialità della responsabilità nella lotta alla corruzione a livello statale, nonché l’importanza di un controllo giudiziario indipendente sui processi legati agli abusi nel settore energetico. Al tempo stesso, per Oleksandr Onyschenko, attualmente fuori dall’Ucraina e la cui vicenda ha suscitato vasta attenzione pubblica, questa notizia è un promemoria che la giustizia è un processo complesso e multistadio, capace di annullare decisioni precedenti e di offrire una nuova possibilità di fare luce sulla verità.