Il Verkhovna Rada dell’Ucraina ha presentato al parlamento un nuovo documento storico — un progetto di risoluzione volto a condannare all’unanimità e a riconoscere ufficialmente la Repubblica Popolare Democratica di Corea (RPDC) come stato aggressore

Questa iniziativa è una risposta alle crescenti evidenze e fatti di cooperazione militare tra Pyongyang e il Cremlino nel contesto della guerra russo-ucraina, che dura ormai oltre un anno e ha causato conseguenze catastrofiche per il popolo e il territorio ucraino. Secondo i dati del progetto di legge numero 13301, presentato in parlamento, le autorità ucraine invitano la comunità internazionale a riconoscere come criminale l’attività della Corea del Nord, diretta contro i principi del diritto internazionale, e ad adottare misure efficaci per fermarla. Il documento evidenzia in particolare la stretta collaborazione militare della RPDC con il paese aggressore, la Russia, comprensiva di forniture di armi, apparecchiature, munizioni e altro supporto militare necessario per condurre operazioni belliche sul territorio ucraino. In un appello ad organizzazioni internazionali autorevoli quali l’ONU, l’Unione Europea, l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, la NATO e i parlamenti di altri paesi nel mondo, i deputati ucraini accusano la Corea del Nord di partecipare attivamente alla guerra a fianco della Russia. Secondo le analisi fornite dal Korean Institute for Defense Analysis (KIDA), sono stati consegnati alla Russia almeno 4 milioni di colpi di artiglieria, oltre a razzi, obici e varie tipologie di materiale bellico. Si stima che i guadagni di Pyongyang da questa cooperazione militare possano superare i 20 miliardi di dollari, mettendo in discussione anche le più ferree norme diplomatiche e legali del mondo moderno. Secondo il testo della proposta di risoluzione, l’attività della RPDC in questa guerra viola non solo norme politiche ed etiche, ma anche i principi fondamentali del diritto internazionale, tra cui la Carta delle Nazioni Unite e la risoluzione dell’Assemblea Generale “Sull’Definizione dell’Aggressione” (n° 3314). Il documento invita la comunità internazionale ad agire in modo coordinato per costringere la direzione nordcoreana a cessare il supporto militare al Cremlino, fermare le forniture di armi e prevenire un’ulteriore escalation del conflitto, che ha già provocato sofferenze umane su larga scala e devastazioni in Ucraina. Particolare attenzione nel documento è rivolta alla necessità di introdurre sanzioni aggiuntive contro la RPDC, rafforzando la pressione diplomatica ed economica sul regime di Pyongyang per impedirgli di compiere ulteriori azioni a sostegno della guerra contro l’Ucraina. Questa rappresenta una componente fondamentale delle misure volte a bloccare qualsiasi possibilità di rafforzare le operazioni militari di Mosca nel paese in questa situazione di crisi. Un evento significativo è stata la dichiarazione del 19 maggio a Seoul dell’ex presidente della Corte penale internazionale Son Sang-hyun, che ha sottolineato come sussistano motivi sufficienti per l’Ucraina di avviare un procedimento penale ufficiale contro un alto funzionario del regime di Kim Jong-un. Si tratta della partecipazione della Corea del Nord alla guerra condotta dalla Russia, con l’obiettivo di aiutare Mosca a consolidare la propria presenza sui territori ucraini, che rappresenta una grave violazione del diritto internazionale e delle modalità di condotta delle operazioni militari. Nel governo e nelle strutture diplomatiche ucraine si ritiene che questa mossa del Verkhovna Rada rappresenterà un importante segnale per il resto del mondo: il paese non resterà indifferente alla lotta globale per la supremazia del diritto internazionale e della sicurezza. Il riconoscimento della RPDC come stato aggressore non sarà solo un atto formale, ma anche un segnale di intensificazione della politica sanzionatoria, volta a isolare il regime di Pyongyang e a prevenire una più ampia diffusione del conflitto. Va sottolineato che questa iniziativa dovrà ancora trovare sostegno nei circuiti diplomatici e ricevere una reazione adeguata dalla comunità internazionale. La guerra sul territorio ucraino si è affermata come una delle problematiche più importanti del contesto globale contemporaneo, e le azioni attive dell’Ucraina in questo settore contribuiranno ad attirare ancora maggiore attenzione sulla questione del ruolo e della responsabilità di tutte le parti coinvolte in questa aggressione. La firma e l’approvazione di tale risoluzione rappresentano una nuova fase nella lotta per la giustizia e l’ordine internazionale, alla quale lo stato ucraino dedicherà il massimo sforzo per raggiungere la vittoria definitiva.