Зеленський підтвердив: переговори щодо обміну полоненими «1000 на 1000» із Росією тривають

Chas Pravdy - 19 Maggio 2025 21:31

Il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha rivelato nuovi dettagli sul processo negoziale con la Russia in relazione a un possibile scambio di prigionieri militari e altre persone detenute su larga scala. Secondo le sue parole, nel corso dei prossimi negoziati si discuterà di un formato che prevede il rilascio simultaneo di mille cittadini ucraini e russi — il cosiddetto «scambio 1000 a 1000». Si tratta di un passo ambizioso, che ha sorpreso gli esperti ucraini e internazionali per la sua portata, ma allo stesso tempo solleva numerose questioni morali e legali. Zelensky ha osservato che durante l’ultimo ciclo di negoziati è stata affrontata anche la questione del rilascio non solo di prigionieri di guerra, ma anche di prigionieri politici e giornalisti perseguitati in Russia e nei territori temporaneamente occupati dell’Ucraina. Allo stesso tempo, ha sottolineato che non tutte le questioni sono ancora state approfondite e che l’Ucraina e i suoi rappresentanti diplomatici insistono sull’importanza di considerare principi morali e umanitari, in particolare riguardo al ritorno dei bambini. «Non voglio entrare nei dettagli adesso», ha detto in modo diretto. «Potrebbero esserci segnali riguardo ai prigionieri politici e ai giornalisti, ma ritengo che la priorità sia il ritorno dei bambini. Lo scambio di bambini con prigionieri di guerra è ingiusto e privo di legittimità, pertanto agiamo secondo principi di umanità». Il presidente ha evidenziato che, per affrontare questa intricata questione, gioca un ruolo importante un gruppo speciale guidato dal rappresentante incaricato delle questioni dei prigionieri politici, Dmytro Umerov, insieme a specialisti del Servizio di sicurezza dell’Ucraina e dell’intelligence. È questa squadra a formulare approcci e definire i modelli giuridici per tali scambi e procedure umanitarie, tenendo presente norme umanitarie e diritto internazionale. La storia di questi negoziati presenta peculiarità proprie. Circa la questione, il capo dell’Ufficio principale dell’intelligence ucraina, Kyrylo Budanov, ha recentemente dichiarato che uno scambio di prigionieri di guerra secondo il formato «1000 a 1000» è del tutto realistico e, a suo avviso, potrebbe avvenire già la prossima settimana. Secondo le informazioni fornite dal vice capo della GUR del Ministero della Difesa, Vadym Skibitskyi, l’Ucraina sta già lavorando attivamente sui elenchi delle persone che potrebbero essere restituite nell’ambito di un possibile accordo. Ricordiamo che le delegazioni ucraina e russa hanno concordato i dettagli di tali scambi durante i negoziati di Istanbul del 16 maggio 2025 — allora è stato raggiunto un accordo di principio sul rilascio e sul trasferimento simultaneo di 1000 cittadini ucraini e 1000 russi. Il giorno successivo, il 17 maggio, in relazione a ciò, sono stati intensificati gli sforzi dei servizi di sicurezza e dell’intelligence ucraini per prepararsi a realizzare questa ambiziosa intesa. Secondo le fonti, il processo include non solo la formalizzazione legale degli elenchi, ma anche l’organizzazione della logistica, delle garanzie di sicurezza e dell’accompagnamento umanitario per coloro che saranno liberati. Lo scambio «1000 a 1000» è diventato oggetto di ampie discussioni sia nella società ucraina che tra gli esperti internazionali. Tuttavia, solleva anche vari interrogativi su aspetti legali, umanitari e sulle garanzie giuridiche per tutti gli attori coinvolti. Le tempistiche e i dettagli concreti sono ancora sconosciuti, ma è evidente che questo progetto rappresenta uno dei più grandi e complessi accordi tra Ucraina e Russia fino ad oggi. Gli analisti e gli esperti occidentali sottolineano che la preparazione di uno scambio di così ampia portata testimonia il livello avanzato degli sforzi diplomatici dell’Ucraina e la volontà di raggiungere risultati concreti nel settore umanitario, nonostante tutte le sfide politiche e strategiche. Allo stesso tempo, invitano a massima trasparenza e apertura nel processo, al fine di prevenire tragedie umane e di mantenere la fiducia di entrambe le parti. In generale, questo processo rappresenta un ulteriore passo naturale in una lunga e complessa lotta per il ritorno dei dialoghi e la tutela dei diritti e della dignità dei propri cittadini. Ci saranno ancora molte sfide, ma tutte le parti sono orientate verso la ricerca di compromessi, per quanto scomodi e complessi possano essere. L’Ucraina continua a sostenere principi umanitari e giustizia, sperando che presto possano iniziare le prime fasi dell’attuazione degli accordi e il ritorno a casa di centinaia di cittadini ucraini attualmente in prigionia.

Source