In Polonia è stata arrestata una cittadina ucraina coinvolta nel traffico illecito di migranti afgani dalla Bielorussia

Nella regione di confine polacca si è verificato un altro episodio legato alla migrazione irregolare e all’aumento dell’attività criminale transnazionale. Questa volta è stata fermata una cittadina ucraina che, secondo le prime informazioni delle forze dell’ordine, forniva assistenza nel trasporto di cittadini afghani attraverso il confine tra Polonia e Bielorussia. L’incidente è avvenuto nel villaggio di Losinka, situato a circa 20 chilometri dal confine internazionale con la Bielorussia. Secondo le informazioni della polizia di Gąniewa, durante un controllo di routine sul traffico stradale, la polizia ha fermato un’auto su cui erano presenti cinque cittadini afgani. Alla guida dell’auto c’era una donna ucraina di 36 anni, che ha suscitato i sospetti delle forze dell’ordine. Le prime dichiarazioni della donna ucraina hanno affermato che stava andando da una conoscente nella zona, con l’intenzione di incontrarla, e che aveva casualmente incontrato un gruppo di persone che aveva promesso di aiutare. Tuttavia, successivamente ha confessato di averli volontariamente cercati, dopo aver risposto a un messaggio su un’app di messaggistica. Ha confermato di aver acconsentito ad aiutarli a attraversare il confine e a facilitare il loro trasferimento illegale in Polonia. Sul caso è stato aperto un procedimento penale, e la donna ucraina rischia fino a otto anni di reclusione. Ciò testimonia un incremento del controllo da parte delle forze dell’ordine polacche e mostra un’attività crescente delle organizzazioni criminali coinvolte nel traffico di migranti illegali dalla Bielorussia verso l’Europa. Non è il primo caso di tentativi di attraversamento illecito del confine registrato dalle autorità polacche. Ad esempio, in aprile di quest’anno, nel fiume Bug, che funge da confine naturale tra Polonia e Bielorussia, sono stati trovati i corpi di due migranti presumibilmente deceduti nel tentativo di attraversare il confine via acqua. Ricordiamo che questi eventi sono una continuazione della vasta crisi migratoria iniziata già nell’estate del 2021. Le cause di questa crisi sono attribuibili alle azioni del governo bielorusso, che, in risposta alla dura repressione interna e alla politica chiusa nei confronti dell’opposizione, aiuta i gruppi di transito di migranti a passare verso i paesi dell’Unione Europea attraverso il confine polacco. Da allora, le situazioni di attraversamenti irregolari si sono fatte regolari e spesso imprevedibili, causando costi aggiuntivi e pressioni sul servizio di frontiera polacco e sui paesi baltici. Nel marzo 2025, il governo polacco ha annunciato ufficialmente l’intenzione di rafforzare ulteriormente la protezione del confine orientale per contenere il crescente flusso di migranti, limitando anche le possibilità di richiedere protezione internazionale. Questa decisione ha suscitato dibattiti nel paese e nella comunità internazionale circa gli aspetti umanitari e i diritti umani, nonché timori di un approfondimento della politica di isolamento. L’escalation della situazione dei transiti illegali rimane una delle principali sfide per le autorità polacche e per la comunità europea nel suo complesso. A livello globale, aumenta la tensione e l’incertezza, che richiedono la creazione di strategie di risposta e di cooperazione tra gli Stati per prevenire ulteriori crisi migratorie, ormai al centro dell’agenda di sicurezza e stabilità della regione.