Il comando delle Forze terrestri dell’Ucraina è di nuovo sotto attacco: il comandante generale Mykhailo Drapatyi, dopo le indagini rumorose relative agli affari sui pagamenti “bellicosi” nella 155ª brigata, ha annunciato l’adozione di un’ulteriore verifica ufficiale

Questa misura è stata una risposta alle rivelazioni dei giornalisti di “Ukrainska Pravda”, che hanno pubblicato dettagli sul possibile comportamento di alti funzionari e comandanti, i quali, sfruttando la difficile situazione sul fronte, si arricchivano sulle spese dirette dei militari. Il maggior generale Drapatyi, nel suo intervento ufficiale, ha confermato che, dopo la pubblicazione del materiale, è stata avviata un’indagine approfondita su tutti i fatti relativi a schemi illegali e abusi all’interno della unità. Secondo lui, lo scopo di questa verifica non è solo fare luce su singoli casi, ma anche rafforzare la fiducia nel comando militare, sostenendo il principio di severa punizione per qualsiasi abuso, indipendentemente dallo status o dalla posizione. Il comandante ha anche condiviso la propria esperienza personale, sottolineando quanto sia difficile affrontare il processo di riforma della 155ª brigata. Questa unità, costituita tramite mobilitazione, ha per lungo tempo affrontato problemi di disciplina, efficacia organizzativa e capacità di combattimento. Di conseguenza, uno degli obiettivi principali è stato trovare un nuovo comandante, con esperienza e carattere, in grado non solo di mettere in carreggiata la brigata, ma anche di rafforzarne la capacità di combattimento e migliorare il livello di preparazione. Drapatyi ha evidenziato che la candidatura per la posizione di comandante della brigata è stata scelta dal comandante dello stato maggiore operativo “Occidente”, Volodymyr Shvediuk, basandosi su un’analisi dettagliata dell’esperienza, raccomandazioni di colleghi e risultati precedenti. Ha anche precisato che sono stati presi in considerazione altri candidati, ma la maggioranza di loro o non ha soddisfatto i requisiti, o ha rinunciato a partecipare a causa di altre proposte, a testimonianza dell’alto livello di concorrenza e responsabilità coinvolto nel processo. Drapatyi non ha ignorato la crisi verificatasi nella stessa brigata durante il cambio di leadership. All’inizio, il comando della 155ª era in uno stato di squilibrio e imperfezione, il che aveva influenzato negativamente la prontezza al combattimento. Tuttavia, secondo l’ufficiale, la nomina di Maksymov, avvenuta in un momento sfavorevole, ha significativamente aiutato a rimettere l’unità sulla retta via, migliorandone la capacità di combattimento. Allo stesso tempo, gli sforzi del management sono focalizzati non solo su questioni di personnel, ma anche sulla tecnologia. Specialisti delle Forze terrestri lavorano costantemente per supportare il personale, implementare tecnologie moderne e sviluppare sistemi di droni senza pilota. Attualmente, si sta procedendo alla preparazione di unità equipaggiate con droni all’avanguardia, per massimizzarne le capacità sul campo di battaglia. Tuttavia, Drapatyi ha affermato che nessun successo può giustificare l’ignoranza dei problemi. Ha insistito sulla volontà di lui e dei suoi collaboratori di agire con decisione, senza alcun “immacolato” all’interno della struttura militare. In situazioni difficili e compromettenti come quella attuale, le forze dell’ordine e il procuratore militare devono, a seconda delle circostanze, individuare e punire i responsabili. Con uguale fermezza, aspetta i risultati delle indagini. Come già riferito, il 19 maggio “Ukrainska Pravda” ha pubblicato un articolo intitolato “Business sui pagamenti bellicosi e il massiccio SZZ. Come il nuovo comando rilancia la 155ª brigata meccanizzata”. Nella pubblicazione si parla della possibile implicazione del colonnello Taras Maksymov nell’organizzazione di pagamenti fittizi, richieste di tangenti, e di oltre 1200 casi di sovrapprezzi illeciti per la partecipazione a combattimenti dall’inizio del 2025. Sono stati inoltre sollevati sospetti circa la scarsa fornitura di equipaggiamento e comunicazioni adeguate alla unità. La situazione è stata preceduta dal fermo, a gennaio, del tenente colonnello Sviatoslav Shumskyi, comandante del battaglione di sistemi senza pilota. Secondo le indagini, egli avrebbe richiesto tangenti ai subordinati per presunti pagamenti fittizi di indennità di partecipazione ai combattimenti, suscitando grande clamore e sollevando ulteriori interrogativi sul comando del reparto. A inizio maggio, il tribunale ha scelto per Shumskyi la misura cautelare dell’arresto per due mesi, con la possibilità di versare una cauzione di 49 milioni di hryvnia. Pertanto, la situazione con la 155ª brigata è diventata una chiara dimostrazione di problemi interni e una sfida per il comando. La verifica supplementare e le decisioni sul personale avranno il compito di dimostrare se le strutture militari ucraine sono in grado di superare schemi corrottivi e di abuso che minano la prontezza al combattimento e la fiducia della società nelle Forze armate. Tuttavia, è prematuro fare qualsiasi valutazione adesso — il tempo dirà quanto saranno efficaci le misure adottate, e se l’esercito ucraino potrà nuovamente essere un esempio di ordine e disciplina in tempi di guerra.