Nella scena politica polacca si sono riaccese le passioni in vista del secondo turno delle elezioni presidenziali

Chas Pravdy - 18 Maggio 2025 21:41

Secondo i dati aggiornati dell’exit poll pubblicato dalla società internazionale Ipsos, proprio questa domenica si sono decisi i due candidati che passeranno alla battaglia finale per la posizione più alta nella nazione. Sono il sindaco liberale di Varsavia, Rafal Trzaskowski, e il veterano conservatore di destra, Karol Nawrótki. Secondo i sondaggi, che va precisato sono preliminari e potrebbero subire alcune variazioni, Trzaskowski ha ottenuto circa il 30,8% dei voti, mentre il suo principale avversario – Nawrótki – ha raggiunto il 29,1%. La prossima fase di voto è prevista per il 1° giugno e determinerà il candidato definitivo per la carica di presidente nei prossimi anni. La fase iniziale della campagna elettorale è stata caratterizzata da un acceso confronto tra i candidati, ciascuno sostenuto da diverse fazioni politiche e gruppi elettorali. Vale ricordare che il liberale Trzaskowski è stato presentato dal principale partito di governo, la "Coalizione Civica", che tradizionalmente sostiene una linea pro-europea e per la democrazia più ampia. Al contrario, Karol Nawrótki è sostenuto dal partito di destra "Diritto e Giustizia" (PiS), noto per la sua inclinazione verso una maggiore sovranità nazionale e per le posizioni attente alla memoria storica e all’identità nazionale. La campagna pre-elettorale è stata ricca di dibattiti pubblici, messaggi propagandistici e discussioni sul futuro della Polonia nelle strutture internazionali e sulle politiche interne. Nei circoli politici ufficiali si è più volte sottolineato che i risultati del voto avranno non solo un valore strategico per il paese, ma potrebbero influenzare anche l’equilibrio di potere nell’arena europea, specialmente in un momento di crescente tensione tra i principali blocchi mondiali. Ricordiamo che la campagna elettorale in Polonia si svolge in un contesto di forti dibattiti politici e ideologici, tra cui le relazioni con Ucraina e Russia, i finanziamenti statali, le politiche sociali e i valori culturali. Sono state sollevate numerose preoccupazioni e critiche, in particolare dagli avversari, riguardo alle linee politiche sostenute da questi candidati durante la campagna. In generale, domenica 18 maggio oltre 29 milioni di cittadini polacchi hanno avuto l’opportunità di esprimere la propria volontà votando al primo turno delle elezioni presidenziali. La scelta è apparsa molto diversificata: il numero di candidati ha raggiunto 13, ciascuno impegnato nel convincere la propria cerchia di elettori della bontà del proprio programma e della visione del futuro del paese. Ora, l’attenzione è rivolta alle prossime votazioni, che dovranno determinare chi dei candidati potrà diventare il prossimo presidente e, di conseguenza, indirizzare la direzione politica della Polonia nel prossimo futuro. Il secondo turno promette di essere ancora più teso e carico di emozioni, poiché i risultati del primo round hanno aperto nuovi scenari e messo in evidenza le forze politiche in campo. Una cosa è chiara: la lotta politica in questo paese continuerà a lungo, perché le circostanze cambiano e l’influenza di fattori esterni lascia il segno sul corso interno. Durante questa campagna elettorale si è dato molta attenzione alle questioni della memoria storica, ai rapporti con l’Ucraina e l’Unione Europea, evidenziando ancora di più la complessità e la multifacetedità della scena politica polacca contemporanea. Mancano pochi giorni alla decisione che determinerà quale sarà la traiettoria politica della Polonia nei prossimi anni. Tutti gli osservatori e gli attori politici aspettano con trepidazione i risultati del secondo turno, per capire chi avrà la possibilità di definire la rotta del paese e almeno in parte prevederne il futuro di fronte alle sfide geopolitiche e alle trasformazioni interne.

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