Il Medžlis del popolo tatare di Crimea si è nuovamente espresso riguardo alla situazione a Crimea, occupata dalla Russia, sottolineando ancora una volta che la politica attuale del Cremlino sulla penisola rappresenta una continuazione delle tragiche vicende del passato — il genocidio dei tataresi di Crimea durante il periodo sovietico

Nella dichiarazione ufficiale, dedicata all’81ª anniversario della deportazione del popolo indigeno, l’organizzazione ha evidenziato che il popolo tatare di Crimea rimane ancora vittima di persecuzioni sistematiche, repressioni e dell’annegamento dell’identità culturale, fenomeno che persiste anche oggi. La dichiarazione del Medžlis è stata rilasciata in occasione della Giornata della memoria delle vittime del genocidio ed è divenuta un modo di esprimere la voce di coloro che non dimenticano la storia e combattono per il ritorno dei propri diritti e delle libertà. Il documento afferma che la deportazione del 1944 non fu semplicemente uno spostamento di massa, ma un atto mirato di distruzione etnica volto a spezzare profondamente e a lungo termine il popolo tatare di Crimea. Tuttavia, nonostante decenni di lotta, i tataresi di Crimea continuano a essere perseguitati, i loro diritti e libertà sono ignorati, e l’integrità culturale si trova sotto un incessante attacco distruttivo. Il Medžlis ha invitato la comunità internazionale ad intensificare gli sforzi nel riconoscere la deportazione dei tataresi di Crimea come un atto di genocidio e a aumentare la pressione sanzionatoria sulla Russia per la sua aggressione e violazione del diritto internazionale. Hanno posto l’accento sull’importanza di sostenere l’idea di deoccupazione di Crimea e di creare in regione un’autonomia nazionale e territoriale dei tataresi, che potrebbe rappresentare un ulteriore passo verso il ripristino dei diritti del popolo indigeno. Un’attenzione particolare nella dichiarazione del Medžlis è stata dedicata alla necessità di consolidare giuridicamente lo status di questa organizzazione come rappresentanza ufficiale del popolo tatare di Crimea in Ucraina. Secondo i rappresentanti del Medžlis, questo è un elemento fondamentale per la difesa dei diritti e degli interessi della comunità tatare di Crimea e per rafforzare la sua posizione nella politica nazionale. “Il riconoscimento, da parte del Governo ucraino, dello status del Medžlis quale organo rappresentativo ufficiale del popolo tatare di Crimea, in conformità con la legge 'Sui popoli indigeni dell’Ucraina', non è solo una formalità giuridica, ma un passo importante verso la garanzia a lungo termine dei diritti e delle libertà del nostro popolo", si afferma nella dichiarazione. Nonostante decenni di repressioni, persecuzioni e anche di morti di rappresentanti del popolo tatare di Crimea durante il regime sovietico, il Medžlis sottolinea che il popolo è rimasto indomito e continua a lottare per il ritorno delle proprie terre native. Essi evidenziano che qualsiasi tentativo di legittimare l’occupazione di Crimea o di ridurne la portata, costituisce un vergognoso sostegno al crimine contro l’umanità e un profondo tradimento della memoria delle milioni di vittime del genocidio. Concludendo la sua dichiarazione, il Medžlis invita la comunità internazionale a sostenere attivamente la posizione del popolo tatare di Crimea, in particolare tramite il rafforzamento delle sanzioni contro la Russia e il riconoscimento della deportazione del 1944 come atto di genocidio, che deve rimanere una parte essenziale della verità storica e della memoria nazionale. La stessa organizzazione sottolinea anche l’importanza di sancire nel sistema giuridico ucraino il concetto e lo status del Medžlis come organo rappresentativo, in grado di tutelare gli interessi della popolazione tatare di Crimea a livello statale. Nel suo appello, il Medžlis ha anche riaffermato la propria fermezza e posizione attiva nella lotta per il ritorno nelle terre native, sottolineando che tutta la lotta dei popoli ucraino e tatare è una battaglia per la verità, la dignità e la giustizia. “Qualsiasi tentativo di legalizzare l’occupazione di Crimea e di sostenerla, non è solo un sostegno alle azioni criminose, ma anche un tradimento della memoria delle vittime del genocidio di millenni”, si conclude nel messaggio finale. In questa giornata di lutto, commemorando le vittime della deportazione e del genocidio, i leader tataresi invitano il mondo intero a non dimenticare la verità storica e a continuare a lottare per la libertà e la giustizia nella regione.