Gli exit poll in Romania danno motivo di credere in una vittoria visibile del candidato pro-europeo, i voti della diaspora probabilmente decideranno il destino del secondo turno delle elezioni presidenziali

Chas Pravdy - 18 Maggio 2025 20:39

Secondo le indagini condotte dalle società di sondaggi nel giorno delle votazioni, il risultato del secondo turno delle elezioni presidenziali in Romania rimane incerto, ma le previsioni indicano una grossa possibilità di vittoria proprio del candidato pro-europeo Nikushor Dana, mentre il candidato filorusso George Simion ha chances di arrendersi a favore dell'avversario. Questa è una storica votazione che determinerà il futuro orientamento del paese, e ha attirato l’attenzione di analisti e pubblico, poiché il primo turno si è concluso in modo abbastanza chiaro — Simion, rappresentante del partito ultradestra AUR, ha ottenuto quasi il 41% dei voti, mentre il suo principale rivale, il sindaco indipendente di Bucarest Nikushor Dân, circa il 21%. Tuttavia, sono proprio i risultati dei sondaggi a essere al centro dell’attenzione: secondo gli exit poll, gli intervistati fuori dai seggi mostrano una certa preferenza per il nuovo leader. Secondo i dati delle società di sondaggi CURS e Avangarde, più della metà degli intervistati all’uscita dai seggi — 54,1% (CURS) o 54,9% (Avangarde) — ha dichiarato di aver votato Dân, mentre per Simion rispettivamente il 45,9% e il 45,1%. Un altro aspetto geopolitico interessante riguarda la quota significativa di elettori che ha scelto di non rispondere, quindi il risultato finale potrebbe rimanere in sospeso fino all’ultimo, specialmente considerando che i dati degli sondaggi di Avangarde contengono uno scenario leggermente più ottimistico per il candidato pro-europeo. Uno dei fatti più rilevanti è che i risultati dei sondaggi, raccolti alle ore 20:00, e pubblicati dalla società Avangarde, mostrano una tendenza all’aumento del sostegno a Dân rispetto ai dati iniziali. Durante le ore di voto, si è osservato un particolare coinvolgimento dei giovani elettori, tradizionalmente più propensi a preferire candidati con orientamento pro-europeo. È importante anche considerare che, oltre alle elezioni interne, si prevede una partecipazione quasi del 15% di cittadini rumeni che votano dall’estero — questa piattaforma, distribuita in diversi paesi, potrebbe rivelarsi un elemento decisivo nell’analisi complessiva, dato che l’affluenza alle sezioni di voto estere è stata record, e i loro risultati non sono ancora stati integrati nelle statistiche ufficiali. In generale, i risultati del secondo turno, sulla base dei dati attuali, indicano un potenziale per il candidato filorusso George Simion di entrare in gioco o addirittura di vincere, ma le previsioni principali si basano essenzialmente sui dati degli exit poll provenienti dalle sezioni di voto. Un fattore chiave è la partecipazione della diaspora, i cui voti hanno il potenziale di cambiare gli equilibri di forza. Si prevede che saranno proprio i voti della diaspora all’estero, che in gran parte sostengono i candidati pro-europei, a decidere il destino di questa elezione storica. Il valore storico del secondo turno risiede nel fatto che questa scelta sarà fondamentale per il futuro orientamento del paese — resterà orientato verso l’Europa o tornerà a posizioni più filorusse e nazionaliste. Tutti i dettagli e le analisi delle possibili conseguenze di una vittoria di uno o dell’altro candidato si possono trovare nell’articolo speciale "Cosa aspettarsi dalla 'Russia-friendly' Romania: cosa è successo ai vicini e cosa cambierà la vittoria di Simion". Parallelamente, per quanto riguarda George Simion e le sue posizioni nell’arena politica, si può leggere una selezione intitolata "Cosa sappiamo sul nuovo favorito alla presidenza della Romania", che offre una comprensione più approfondita degli scenari possibili per lo sviluppo della situazione in questo paese.

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