Il governo francese invita l’Unione Europea a un sostegno a lungo termine e sistematico all’esercito ucraino
Dopo nuovi incontri diplomatici e consultazioni interne nei paesi europei cresce la sensibilità sulla necessità di rafforzare la capacità difensiva dell’Ucraina a lungo termine. Ciò riguarda anche i paesi più influenti dell’Unione Europea. Il Ministro delle forze armate francesi, Sébastien Lecornu, nel suo dichiarazione ha sottolineato l’importanza di un approccio strategico all’assistenza a Kiev, evidenziando che l’Europa deve formulare un piano chiaro, coordinato e a lungo termine per sostenere il settore della difesa ucraino. Questo avviene in vista di ulteriori incontri diplomatici e militari importanti, che potrebbero determinare il corso successivo del conflitto russo-ucraino. Fonte: Rapporto sull’incontro tra i ministri della difesa di Francia, Germania, Italia, Polonia e Regno Unito a Roma, pubblicato sulle piattaforme informative «Ukrinform» e «European Truth». Secondo Lecornu, i politici europei hanno già iniziato a lavorare a un piano dettagliato per rafforzare l’esercito ucraino a lungo termine. «Siamo consapevoli che la situazione attuale è strettamente collegata a un’incertezza politica e militare significativa. La Russia non nasconde le sue intenzioni di “smilitarizzare” l’Ucraina, e questo non sono solo parole, ma fanno parte della sua retorica ufficiale a livello di Mosca. In questo contesto, è molto importante sostenere l’Ucraina non solo a breve termine, ma anche orientarsi verso strategie a medio e lungo termine», ha sottolineato Lecornu. Secondo lui, fondamentale è creare un sistema chiaro di assistenza e rafforzare le capacità di difesa dell’esercito ucraino, poiché Kiev si trova sotto una pressione significativa da parte delle richieste e delle strategie russe volte a ridurre la capacità militare dell’Ucraina. Il ministro ha osservato che gli sforzi devono essere indirizzati non solo a soddisfare bisogni immediati, ma anche a costituire le basi per una difesa stabile e autosufficiente in futuro. Per questo motivo, il mobilitazione di risorse finanziarie e l’uso di tutti gli strumenti disponibili — sia a livello statale che all’interno dell’UE — sono elementi imprescindibili di questa strategia. Particolarmente critica è la vicinanza dell’Europa sulla questione, che si realizza in un momento in cui la Russia proclama la necessità di “ridurre la presenza militare” dell’Ucraina, aprendo una nuova fase del conflitto e suscitando ulteriore preoccupazione tra gli esperti e i diplomatici. Ricordiamo che il 16 maggio a Istanbul si sono svolti negoziati tra rappresentanti dell’Ucraina e della Russia, che hanno già più volte dimostrato la loro complessità. Secondo i media, Mosca ha avanzato richieste territoriali dure, tra cui la richiesta di Kiev di accettare lo status di paese neutrale senza truppe e armamenti di distruzione di massa stranieri, e riconoscere la perdita dei territori ucraini controllati dalla Russia, come la Crimea e altre regioni. Allo stesso tempo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha tenuto un briefing telefonico con i leader di Francia, Germania, Regno Unito e Polonia, in collaborazione con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Durante questa conversazione, i funzionari hanno discusso lo sviluppo della situazione, e il primo ministro polacco Donald Tusk ha sottolineato che ci potrebbero essere giorni molto difficili per l’Ucraina e per l’intera regione nel suo complesso. Nel complesso, la situazione nella regione rimane complessa e tesa, e i principali paesi europei continua a chiedere un rafforzamento del sostegno all’Ucraina, sottolineando che un sostegno duraturo alla sua capacità difensiva dovrebbe diventare uno degli obiettivi principali della politica estera in questa difficile fase. Allo stesso tempo, nei circoli diplomatici si moltiplicano i segnali circa la necessità di mobilitare non solo risorse finanziarie, ma anche risorse umane, volontà politica e una visione strategica per preservare sostanzialmente l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina.