Lukašenko assicura al mondo: la Bielorussia non ha intenzioni di attaccare nessuno, nemmeno nel contesto della preparazione congiunta con la Russia

Chas Pravdy - 16 Maggio 2025 12:03

In un momento difficile per la regione, quando la tensione e gli esercizi militari a lungo termine diventano una nuova realtà, il presidente autoproclamato della Bielorussia, Aleksandr Lukašenko, ha espresso la sua posizione riguardo alla direzione delle future attività militari. Durante un incontro con il ministro della Difesa russo, Sergey Shoigu, lo scorso venerdì a Minsk, ha sottolineato che la parte bielorussa è pronta a condurre esercitazioni congiunte con i colleghi russi e ha assicurato che tali attività sono orientate esclusivamente alla difesa e al miglioramento della capacità di difesa del paese. Secondo il comunicato ufficiale dell'agenzia governativa BelTA, Lukašenko ha dichiarato: «Voglio dirlo chiaramente — siamo pronti alle esercitazioni pianificate. Non ne nascondiamo nulla e dimostriamo apertamente che le nostre esercitazioni hanno carattere difensivo e protettivo. Il nostro obiettivo principale è aumentare la prontezza al combattimento delle nostre forze, e in nessun modo abbiamo l’intenzione di attaccare qualcuno. Che questo sia lasciato alla coscienza di chi pensa il contrario. Abbiamo preso una decisione a livello dei presidenti di Russia e Bielorussia, e essa viene attuata secondo un piano condiviso. Con Vladimir Vladimirovich (Putin) abbiamo discusso tutti questi aspetti e abbiamo confermato ai nostri partner — la Russia — la piena disponibilità alle attività». Parlando delle future esercitazioni, Lukašenko ha sottolineato particolarmente che la Bielorussia sostiene pienamente e è pronta a una stretta cooperazione con le forze militari russe. Ha osservato che la parte bielorussa non ha alcun passo di precauzione o motivazione per preoccuparsi della partecipazione delle truppe russe nelle esercitazioni congiunte. «Siamo pronti in qualsiasi momento a recarci sui poligoni russi o in altre zone di esercitazione, e anzi — ad accogliere le truppe russe nel nostro paese. I piani per le esercitazioni congiunte del nostro raggruppamento sono pienamente in corso e non contraddicono alcun accordo», ha assicurato. È importante aggiungere che la preparazione a questo evento non avviene nel vuoto. In passato, in società e nei media sono emerse avvertenze e dichiarazioni circa possibili intenti della Russia di utilizzare gli esercizi militari per intensificare l’attività militare o addirittura per preparare un’aggressione potenziale nella regione. In particolare, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva dichiarato ad aprile che il Cremlino stava preparando scenari militari in Bielorussia, e in uno dei suoi interventi aveva fatto notare che la Russia potrebbe pianificare nel 2025 15 divisioni di oltre 100.000 soldati, presumibilmente per rafforzare le proprie posizioni nel settore bielorusso. Secondo fonti, gli esercizi programmati tra Bielorussia e Russia, sotto il nome di codice "Zakhid-2025", sono previsti per la metà di settembre. Questi non sono semplici esercizi militari, ma parte di azioni strategiche più ampie che Russia e Bielorussia intendono utilizzare per aumentare le proprie capacità difensive e mostrare l’unità dei due alleati nella regione. Tuttavia, nonostante le assicurazioni ufficiali di Lukašenko sulla natura pacifica degli esercizi, la situazione intorno ai piani di azione congiunta suscita tensione e preoccupazione tra vicini e comunità internazionale. Cresce l’apprensione per un’ipotetica escalation delle attività militari, specialmente considerando precedenti storici e l’attuale complessità geopolitica della regione. Insomma, il leader statale bielorusso non nasconde che il suo paese si sta preparando a esercitazioni militari di vasta portata con la Russia. Tuttavia, assicura al mondo che al centro di tali esercitazioni ci sono difesa e prontezza strategica, e non aggressione o attacco. Nel frattempo, molti esperti e analisti continuano a monitorare attentamente il processo, poiché qualsiasi cambiamento improvviso, interno o esterno, potrebbe modificare drasticamente l’equilibrio di potere nella regione, con conseguenze di vasta portata sulla sicurezza in Europa e nello spazio post-sovietico.

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