Le truppe russe hanno nuovamente colpito nella regione di Donetsk: sei civili sono rimasti feriti e sono stati costretti a cercare urgentemente rifugio

Nelle prime ore di venerdì 16 maggio, la situazione nella regione di Donetsk si è nuovamente aggravata a causa di un’ulteriore breccia delle forze d’occupazione russe, che hanno aperto il fuoco con armamenti pesanti, causando una raffica di distruzioni e sofferenze umane. Secondo le informazioni ufficiali ricevute dal presidente dell’Amministrazione militare regionale di Donetsk, Vadim Fіlashkin, a seguito di attacchi mirati sono rimasti feriti sei civili, tra cui donne e anziani. Questo ricorda ancora una volta le crudi realtà della guerra e l’imperativa necessità di evacuare le categorie più vulnerabili della popolazione. Le operazioni sono iniziate intorno alle 5 del mattino nel centro abitato di Pokrovsk, dove, secondo le autorità locali, è stato registrato un massiccio attacco da parte delle forze russe. Come risultato del bombardamento, sono stati danneggiati tre edifici residenziali, e cinque abitanti, di età compresa tra 50 e 66 anni, sono rimasti feriti. È particolarmente importante sottolineare che ognuna di queste persone è diventata vittima di una guerra spietata, che rende ogni giorno più difficile la vita dei residenti del Donbass dall’inizio dell’occupazione militare. Un’altra tragedia si è verificata nel villaggio di Andrіїvka. Qui, un’auto civile locale è stata colpita da un attacco russo, utilizzando droni FPV e artiglieria, causando le ferite di un’altra persona. Probabilmente si tratta di un atto di terrorismo mirato, pianificato e realizzato con l’uso di sistemi senza pilota moderni, diventati parte integrante della strategia militare degli occupanti russi. Il capo dell’amministrazione di Donetsk, Vadim Fіlashkin, ha sottolineato ancora una volta in una dichiarazione pubblica il pericolo rappresentato dal continuo permanere delle popolazioni nelle zone di combattimento. Ha fatto appello fermamente all’evacuazione, evidenziando che questa è l’unico modo per salvare vite e prevenire conseguenze tragi che si possono evitare. “Ripeto: restare in Donetsk è pericoloso per la vita! L’evacuazione salva le vite!”, ha affermato nelle sue dichiarazioni, sottolineando l’urgenza per i residenti di prendere la decisione giusta. Questa giornata non è stata la prima né sarà l’ultima di un’ondata di distruzioni e tragedie causate dall’aggressione russa. La storia del conflitto degli ultimi giorni include altri incidenti: a Kherson, dove i dipendenti del servizio sociale del consiglio comunale sono stati colpiti dai colpi russi, uno dei quali ha riportato ferite, e la tragedia di Beryslav, dove un uomo è morto a causa dell’attacco, e due persone sono rimaste ferite. In generale, la situazione nelle regioni orientali dell’Ucraina rimane tesa. Le autorità locali esortano i residenti a non ignorare gli allarmi e ad evacuare le zone pericolose, per salvare vite. Si ripete questo appello di fronte all’aumento di bombardamenti, distruzioni e perdite umane, che sono diventate la tragica realtà per la regione di Donetsk, che per secoli ha cercato di essere protetta da aggressioni esterne. La minaccia continuerà, ma è importante ricordare: l’unità dei cittadini, una rapida evacuazione e il sostegno internazionale sono le componenti chiave nella lotta per salvare vite umane e per il ritorno della pace nella regione.