In Qatar sono stati smentiti i rumors riguardanti un dono a Trump: si parla di un «accordo intergovernativo», non di un regalo diretto

Chas Pravdy - 15 Maggio 2025 03:35

Nei circoli diplomatici si discutono ancora le possibilità riguardo alla consegna di un aereo modernissimo per il presidente americano Donald Trump, ma i rappresentanti ufficiali del Qatar insistono: si tratta non di un dono diretto, ma della stipula di un «accordo intergovernativo». Questa posizione è stata espressa dal Primo Ministro e Ministro degli Esteri del Regno, Sheikh Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani. In un’intervista alla CNN, ha detto che si tratta di un accordo statale, e non di una cessione commerciale o di un regalo da parte del governo qatariota. Secondo l’alto funzionario, il processo negoziale su questa questione è ancora in corso, e entrambe le parti — Doha e Washington — ne discutono attivamente. Illustrando la sua posizione, il ministro Al Thani ha dichiarato: «Stiamo parlando di un accordo intergovernativo molto semplice. Attualmente, il Ministero della Difesa del Paese e l’Ufficio Militare statunitense stanno negoziando la consegna di uno dei nostri nuovi velivoli Boeing 747-8, che potrebbe essere successivamente utilizzato come Air Force One. Tutte queste questioni sono in fase di revisione legale, e entrambe le parti desiderano garantire la loro legittimità.» Ha sottolineato che questo accordo è strettamente un contratto tra stati e non riguarda le persone di entrambe le parti. «Si tratta di un accordo intergovernativo che procede nel rispetto delle norme legali. Le discussioni sulle possibilità sono al livello dei governi, e il processo dettagliato è ancora in corso», ha affermato Al Thani. Allo stesso tempo, ha confermato che, se nel corso delle verifiche legali l’accordo venisse ritenuto illegittimo, il lato qatariota probabilmente ritirerà la propria proposta. «Non faremo nulla che sia in contrasto con le leggi e le normative internazionali. È uno scambio trasparente tra governi di due Paesi», ha sottolineato il ministro. Al Thani ha inoltre smentito ogni timore circa possibili intenti della capitale del Golfo Persico di influenzare gli Stati Uniti tramite questo contratto. Secondo lui, in Qatar non vedono questa come una necessità. «Perché dovremmo influenzare artificialmente la politica degli USA? Negli ultimi dieci anni, il Qatar ha sostenuto al massimo gli Stati Uniti nei loro sforzi internazionali. Siamo stati al fianco in lotta contro il terrorismo, nell’evacuazione dall’Afghanistan e nel processo di liberazione degli ostaggi», ha affermato. Secondo Al Thani, i rapporti amichevoli tra i due Paesi si basano sulla fiducia e sulla mutua assistenza, e la cooperazione diplomatica con gli Stati Uniti fa parte della politica estera del Qatar. Il ministro ha aggiunto che Doha ha sempre cercato di stare dalla parte degli USA, aiutandoli in situazioni difficili, perché questi due Paesi condividono valori e interessi comuni. « Crediamo che questa amicizia debba essere vantaggiosa per entrambe le parti, e che il sostegno reciproco sia la base di rapporti a lungo termine», ha concluso. Di fronte a queste dichiarazioni ufficiali, alcuni mesi fa era circolata la notizia che l’amministrazione americana avrebbe ormai ricevuto come dono un aereo jet Boeing 747-8 dal governo qatariota. In base alla prima diffusione, questo moderno aereo, tra i più grandi e confortevoli del suo segmento, avrebbe avuto un valore di circa 400 milioni di dollari. Tuttavia, successivamente è stato reso noto che il prezzo reale di consegna dell’aereo potrebbe superare i 400 milioni di dollari dichiarati, arrivando a oltre un miliardo di dollari, complicando notevolmente le prospettive di questa operazione e sollevando ulteriori dubbi da parte di analisti indipendenti e organizzazioni di tutela dei diritti. In conclusione, la situazione riguardante il possibile «dono» a Trump di un aereo privato moderno rimane incerta e tesa. Il governo ufficiale del Qatar insiste sulla natura diplomatica dell’accordo e sul suo carattere intergovernativo, senza interessi personali o finanziari. Questo nuovamente evidenzia l'importanza di interpretare correttamente i processi diplomatici e internazionali, che possono essere visti come «regali» illusori e che spesso discostano dalla realtà effettiva.

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