Il Segretario di Stato degli Stati Uniti si è espresso scettico riguardo alle prospettive dei negoziati di Istanbul tra Ucraina e Russia

Alla luce delle imminenti iniziative diplomatiche per risolvere il conflitto tra Ucraina e Russia, il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha nuovamente sottolineato il suo scetticismo riguardo alle reali possibilità di raggiungere progressi significativi durante i negoziati previsti a Istanbul. Secondo le sue parole, il livello di aspettative a Washington è piuttosto modesto, e si ha invece la sensazione che un progresso sostanziale possa avvenire solo con la partecipazione dei presidenti degli Stati Uniti e della Russia — Donald Trump e Vladimir Putin. Rubio, che di recente è tornato da Antalya dopo un incontro informale con i capi delle diplomazie dei paesi NATO, ha rilasciato ai giornalisti un'intervista in cui ha espresso piuttosto apertamente la sua posizione riguardo ai futuri processi negoziali. «Posso essere sincero — non ho grandi aspettative su ciò che accadrà domani a Istanbul. È abbastanza evidente che l’unica via per un progresso è rappresentata dai negoziati tra il presidente degli Stati Uniti e il presidente della Russia», ha affermato il diplomatico. Secondo Rubio, proprio Mosca ha bisogno di un dialogo con Washington ed è pronta a una discussione aperta che possa contribuire a definire la strada futura degli eventi. Tuttavia, ha sottolineato anche il livello della delegazione russa, che, a suo avviso, «non dà motivo di ottimismo» — poiché i rappresentanti russi hanno portato una delegazione di « livello inferiore» rispetto a quanto si attendessero la maggior parte degli analisti. Ciò, secondo le sue parole, indica che al momento non si riesce a fare progressi seri. «Vorrei sbagliarmi, ma, a essere onesti, non credo molto che si possa ottenere un progresso finché il presidente Trump non si siederà a negoziare con Putin e chiarirà le sue intenzioni», ha concluso Rubio, riassumendo così la sua posizione. A suo avviso, infatti, l’incontro personale tra i due leader è essenziale per determinare il destino di qualsiasi passo di politica estera in questo settore. Nel frattempo, una notizia importante è che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è recato ad Ankara in vista di una possibile collaborazione con il Cremlino. Era previsto che all’assemblea di Istanbul avrebbe incontrato Vladimir Putin. Tuttavia, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha ufficialmente dichiarato che Putin non ha pianificato di partecipare a tali negoziati. Al suo posto, la Russia ha inviato una delegazione di livello basso, guidata dall’assistente del presidente Vladimir Medinsky. Ciò ha sollevato ulteriori interrogativi sulla reale disponibilità del Cremlino a discutere seriamente. In risposta a questa situazione, il leader ucraino ha deciso di non revocare la propria delegazione e, invece, ha delegato a Istanbul il ministro della Difesa dell’Ucraina, Rustem Umerov, come rappresentante in grado di condurre un dialogo costruttivo. Nonostante l’assenza di una delegazione russa di alto livello, Zelensky si è mostrato orientato alla ricerca di possibili vie di risoluzione pacifica del conflitto e ad un dialogo diplomatico, anche se tale atteggiamento suscita sorpresa e una certa dose di scetticismo tra gli analisti internazionali circa l’efficacia di tali iniziative nell’attuale contesto.