Di nuovo in Kherson sono stati registrati violenti attacchi con droni da parte delle forze russe, che hanno causato gravi ferite a una civile
L'incidente è avvenuto nella città di Beryslav, situata nella parte meridionale della regione, ed è un'ulteriore conferma della portata e della cinismo della cosiddetta tattica "punitiva" degli occupanti nei confronti dei civili ucraini. Secondo le informazioni del servizio stampa dell'Amministrazione militare della regione di Kherson, le truppe russe hanno sganciato esplosivi da un drone nelle strade di Beryslav, cercando di creare un’atmosfera di caos e di spaventare i residenti locali. Fonti riferiscono che la vittima è un uomo di 71 anni, che al momento dell’attacco stava andando in bicicletta — durante il movimento è diventato una vittima accidentale della provocazione russa. Come risultato di questo incidente, all’uomo è stato diagnosticato un trauma da mina e esplosivo, ferite da schegge alle gambe e una commozione cerebrale. I medici del servizio di ambulanza, che sono intervenuti rapidamente sul luogo, hanno fornito immediatamente il primo soccorso alla vittima e l’hanno trasportata in ospedale per ulteriori accertamenti e trattamento. Attualmente, la vita dell’uomo è salva, e gli specialisti stanno facendo il massimo sforzo per stabilizzarne le condizioni e garantire un percorso terapeutico adeguato. Questo incidente rappresenta un’altra prova della portata e della brutalità della tattica russa nelle aree occupate. Anche a Beryslav e nei dintorni, negli ultimi giorni, si osserva un uso attivo di droni per attacchi contro la popolazione civile. Recentemente sono stati segnalati casi di ferimento di tre abitanti della regione di Kherson a seguito di tali attacchi, in particolare a Bilozerka e nella stessa Kherson. Inoltre, si è verificato un caso di una residente locale che è stata ferita da una mina russa, cosa che sottolinea ancora di più il cinismo e il livello senza precedenti di pericolo rappresentato da tali mezzi nelle mani degli occupanti. Stime di esperti militari e di comunità che hanno più volte condannato questa pratica, portano a una conclusione: la Russia non si vergogna di usare qualsiasi mezzo per terrorizzare e devastare le comunità pacifiche, considerando tutto ciò parte della sua cosiddetta "guerra civile". Una tattica che non solo viola il diritto internazionale, ma mette in pericolo la vita e la salute di migliaia di civili ucraini, costringendoli a vivere in uno stato di paura costante. Nonostante tutti i tentativi di fermare questa ondata di terrore, la risposta delle autorità ucraine e delle forze dell’ordine è coerente: è in corso un’unità investigativa e operativa continua, che invita i residenti a essere prudenti e a segnalare qualsiasi oggetto o situazione sospetta. La comunità internazionale continua inoltre a chiedere di intensificare le sanzioni e a monitorare costantemente coloro che supportano queste azioni aggressive della Russia sul territorio ucraino. In un tempo in cui la guerra prosegue, ogni nuovo episodio dimostra che la popolazione civile rimane il principale obiettivo del nemico, che non conosce limiti nella propria brutalità. Gli ucraini resistono e lottano per ogni loro casa, e le testimonianze di questi eventi ci spingono a sostenere con ancora più impegno la difesa nazionale, per fermare questa ondata distruttiva di aggressioni.