Il Presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha apertamente ammesso che i suoi contatti personali con il messaggero speciale dell’amministrazione dell’ex presidente americano Donald Trump, Steve Vitkoff, sono stati tutt’altro che semplici, come potrebbe suggerire il protocollo diplomatico ufficiale

In un'intervista alla rivista tedesca Spiegel, il capo dello Stato ha ricordato che nelle sue comunicazioni personali con questo funzionario statunitense sono sorti notevoli problemi. Secondo lui, non ha avuto rapporti stretti o fruttuosi con Vitkoff, e non si è mai confrontato direttamente con lui al telefono. Zelensky ha sottolineato di aver provato, in questa occasione, a rivolgersi a tutti i suoi consiglieri più stretti in materia di sicurezza coinvolti nel processo diplomatico, alla ricerca di vie di collaborazione con gli Stati Uniti, ma, secondo le sue parole, non è riuscito a stabilire alcun contatto con Vitkoff. «Ho invitato tutti i consiglieri di sicurezza affinché andassero e si incontrassero con lui. Tutti erano aperti al dialogo. Tuttavia, con Vitkoff non sono riuscito a fare niente. Non ho parlato con lui al telefono. I suoi assistenti si sono incontrati con lui a Parigi, e il capo del mio ufficio presidenziale, Andriy Yermak, ha comunicato con lui personalmente, a nome dello stato», ha recountato Zelensky. Per quanto riguarda un possibile contatto con il vicepresidente degli Stati Uniti, Joe Biden, il presidente ucraino ha negato di aver avuto alcun rapporto dopo essere stato coinvolto in un conflitto con l'uomo politico americano nella Sala Ovale. Zelensky ha precisato di non aver avuto contatti con Biden dopo aver risolto i loro dissidi e di non aver ricevuto da lui alcun messaggio personale. La storia ha origine dal fatto che, stando a informazioni di diversi media, i comportamenti e le dichiarazioni di Vitkoff, riguardanti una possibile risoluzione del conflitto russo-ucraino, hanno suscitato una serie di critiche e preoccupazioni sia alla Casa Bianca, sia tra molti politici repubblicani. Analisti americani e le autorità federali sono state focalizzate sulla domanda di come le sue posizioni e le sue dichiarazioni riguardo alle «iniziative di pace internazionali» sulla questione ucraina possano influenzare il sostegno occidentale a Kiev nel confronto con Mosca. In passato, Zelensky ha accusato direttamente Vitkoff di diffondere narrazioni russe, sostenendo che le sue dichiarazioni sulla possibile inclusione dei territori ucraini in un accordo di pace mondiale agiscono in linea con la politica informativa russa e creano ulteriore pressione sulle autorità ucraine. Allo stesso tempo, nel discorso pubblico continuano a circolare valutazioni e analisi diffuse dallo stesso messaggero speciale Vitkoff, che minano la trasparenza e complicano il processo diplomatico di risoluzione del conflitto in corso dal 2022. Di fronte a questi avvenimenti, sorgono domande sulla misura in cui il canale diplomatico americano rimanga aperto per Kiev e quali valori specifici determinino i rapporti tra Kiev e Washington nel contesto dell’attuale situazione geopolitica. Indipendentemente dai dettagli diplomatici, politici ucraini e la popolazione, insieme al presidente, sottolineano l’importanza della trasparenza nelle relazioni con gli partner internazionali e della coerenza nel difendere gli interessi dell’Ucraina in tutti i format diplomatici.