In Rovno regione, gli agenti del Servizio di Sicurezza dell’Ucraina hanno fermato un uomo che, secondo le indagini, stava preparando un atto di sabotaggio sugli obiettivi dell’infrastruttura critica nella regione, eseguendo ordini criminali provenienti dai servizi segreti russi

Chas Pravdy - 13 Maggio 2025 10:32

L’incidente è avvenuto nella città di Varash e questo episodio evidenzia la crescente minaccia rappresentata dal nemico, che continua a tentare in modo mirato di destabilizzare la situazione in Ucraina anche durante il periodo di combattimenti attivi. Secondo i dati ufficiali ricevuti dal SSU e dall’Ufficio del Procuratore Generale, l’uomo è stato arrestato nell’ambito di un’indagine condotta ai sensi dell’articolo sul sabotaggio — parte 2 dell’articolo 113 del Codice Penale dell’Ucraina. Una fonte nelle forze dell’ordine informa che l’individuo è stato reclutato tramite la piattaforma Telegram da un rappresentante dei servizi di intelligence russi, che gli avrebbe offerto una ricompensa finanziaria per aiutare nella preparazione di attacchi contro gli obiettivi infrastrutturali della regione. Le indagini hanno stabilito che il soggetto indagato è un ex impiegato della centrale atomica di Rovno, licenziatosi prima dell’inizio dell’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia. A marzo 2025, era stato contattato da un agente dei servizi di intelligence militare russa dalla regione di Mosca. In quel momento, si è appurato che il corrispondente aveva accennato a una possibile collaborazione, promettendogli una ricompensa finanziaria in caso di esecuzione di specifici incarichi. Tra le istruzioni fornite all’arrestato emergeva che avrebbe dovuto installare un GPS-tracker su una delle strutture di sostegno di una linea di alta tensione. Ciò avrebbe dato al nemico la possibilità di regolare i colpi di droni kamikaze contro infrastrutture critiche — le centrali elettriche e le linee di distribuzione — che assicurano un approvvigionamento continuo di energia al sistema energetico ucraino. Le attività di intelligence e di studio del territorio includevano anche l’analisi della posizione delle unità militari ucraine e dei servizi di sicurezza che assicurano la protezione della centrale nucleare. Durante l’esecuzione dell’incarico, nel momento in cui l’uomo stava per fissare il GPS-tracker su un sostegno della linea, è stato arrestato dagli agenti del SSU. Durante una perquisizione gli è stato sequestrato un telefono cellulare, utilizzato come canale di comunicazione con le agenzie di intelligence russe. Questo rappresenta un ulteriore prova dell’attività criminale e conferma le motivazioni della rete di spionaggio. L’arrestato è stato formalmente accusato ai sensi dell’articolo sul sabotaggio in condizione di stato di guerra. Attualmente si trova in custodia senza possibilità di rilascio su cauzione. Le autorità dichiarano che il criminale rischia la pena più severa — ergastolo con confisca dei beni, come disposizione prevista per tali crimini particolarmente gravi contro la sicurezza dello Stato. Questo incidente conferma ancora una volta l’alto livello di minaccia rappresentata dall’aggressore e la necessità di rafforzare le misure di sicurezza presso gli obiettivi dell’infrastruttura critica. Le strutture presidenziali e governative hanno già reagito alla situazione sottolineando l’importanza di intensificare la lotta contro le attività di spionaggio russa e di aumentare il livello di mobilitazione delle forze di sicurezza e difesa dell’Ucraina. Il paese continua a combattere non solo sul fronte militare, ma anche nella guerra dell’informazione e di sabotaggio, proteggendo la propria sovranità e integrità.

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