I leader europei mirano ad concordare un approccio tattico alla possibile risoluzione del conflitto tra Ucraina e Russia e sono disposti ad attendere l’incontro tra Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin in Turchia prima di intervenire nelle iniziative sanzionatorie statunitensi contro Mosca

Chas Pravdy - 13 Maggio 2025 09:41

Questo dimostra la volontà dell’UE di rimanere neutrale e di dare priorità ai negoziati diplomatici, senza però dimenticare le possibilità di applicare pressioni dure in caso di fallimento degli sforzi diplomatici. fonti vicine alle agenzie di informazione "EUobserver" e Bloomberg riferiscono che diplomatici europei e statunitensi hanno condotto una serie di consultazioni il 12 maggio. Secondo le informazioni raccolte, nel corso di questi colloqui si sarebbe giunti alla conclusione che gli Stati Uniti vogliono offrire a Russia e Ucraina una possibilità di negoziato, pianificato per il 15 maggio, e una prima occasione per cercare vie di pace, prima di intensificare le pressioni sanzionatorie su Vladimir Putin. Allo stesso tempo, se il Cremlino rifiuterà di incontrare Zelensky o la Russia non accetterà un cessate il fuoco unilaterale e senza condizioni in quella stessa giornata, i leader europei dichiareranno apertamente che il presidente americano Donald Trump deve rispettare la propria promessa di imporre nuove sanzioni contro Mosca. Purtroppo, durante le trattative del 12 maggio, i diplomatici statunitensi non si sono sentiti in grado di fornire una previsione chiara sulle misure che saranno adottate in caso di prosecuzione dell’aggressione russa in Ucraina o di escalation. Non hanno confermato la disponibilità a imporre sanzioni se Mosca attaccherà l’Ucraina questa settimana, né hanno annunciato piani concreti di azione in caso di rifiuto di Putin di incontrarsi o di proseguimento delle ostilità. In precedenza, il capo del Cremlino Vladimir Putin aveva confermato l’intenzione di effettuare un colloquio con Kyiv a Istanbul il 15 maggio, anche se ancora non è stato firmato un accordo ufficiale per l’incontro. In quel periodo, l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha pubblicamente affermato di richiedere al governo ucraino di accettare negoziati con la Russia proprio in città, nonostante Mosca abbia già fatto capire che la richiesta “prima il cessate il fuoco, poi i negoziati” è infondata e difficilmente sarà presa in considerazione. In risposta, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato di essere disposto a parlare personalmente con Vladimir Putin il 15 maggio a Istanbul, manifestando così apertura alle iniziative diplomatiche. Parallelamente, il presidente americano Donald Trump non esclude la possibilità di un suo viaggio in Turchia il 15 maggio, aumentando la tensione intorno alle negoziazioni e la coordinazione diplomatica futura tra i Paesi coinvolti nel conflitto. Alla luce di questi sviluppi, l’Unione Europea ha riaperto il dibattito sulle possibili sanzioni contro il gasdotto Nord Stream 2 — qualora la Russia continuesse a rifiutare di interrompere le ostilità e a ritardare una risoluzione diplomatica — con i relatori a Bruxelles pronti a considerare l’introduzione di sanzioni economiche contro le aziende operative nel progetto energetico strategico. Tali misure potrebbero essere adottate in prossimità o durante i negoziati programmati in Turchia, per inviare a Mosca un segnale chiaro sulla serietà delle intenzioni dell’UE di fermare l’aggressione e di garantire stabilità nella regione. In generale, la situazione riguardante i futuri passi diplomatici rimane tesa e cauta, mentre la comunità internazionale attende gli esiti dei negoziati in Turchia, considerandoli cruciali per definire l’ulteriore corso degli eventi nel conflitto tra Mosca e Kyiv, nonché per formulare nuovi scenari sanzionatori.

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