Il 12 maggio il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelenskyj, ha avuto una telefonata importante con il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdoğan

L’argomento principale della discussione è stata la preparazione all’incontro imminente con i rappresentanti della Federazione Russa, che si terrà nello stesso giorno a Ankara. Lo sforzo delle parti è volto a trovare, attraverso mezzi diplomatici e dialogo, una via d’uscita alla guerra lunga e distruttiva, che dura già oltre un anno. Secondo il comunicato reso pubblico da Zelenskyj su Telegram, il leader ucraino ha sottolineato l’importanza di questo incontro e ha espresso gratitudine per il sostegno di Erdoğan. «Abbiamo discusso i dettagli chiave dell’imminente meeting in Turchia, che potrebbe rappresentare un passo concreto verso la de-escalation del conflitto. Condividiamo la convinzione che la diplomazia sia l’unica strada per ristabilire la pace. Apprezzo molto la disponibilità della leadership turca a favorire questi processi ai massimi livelli», ha affermato Zelenskyj. Un tema di particolare rilievo nella conversazione è stata la necessità di garantire un monitoraggio sistematico e il controllo del rispetto della tregua. Il presidente ucraino ha evidenziato che gli partner internazionali devono agire come garanti della stabilità e vigilare sull’attuazione degli accordi. Zelenskyj ed Erdoğan hanno concordato di lavorare insieme per creare le condizioni affinché le tensioni si riducano moderatamente e il processo di pace possa avanzare concretamente. In un comunicato della direzione per la comunicazione del presidente turco si evidenzia che Erdoğan ha rimarcato «l’importanza estremamente elevata» di riprendere il processo negoziale tra Ucraina e Russia. Il leader turco ha sottolineato la necessità di implementare un cessate il fuoco completo e duraturo. Ha avvertito che «non si può perdere questa occasione» che potrebbe emergere nell’ambito di questa iniziativa diplomatica, e ha espresso apertura a ulteriori sforzi per mantenere viva la possibilità di un dialogo. Cosa ha preceduto questa importante conversazione? Alla fine di aprile, Vladimir Putin, rivolgendo un appello alla comunità internazionale, non ha fornito una risposta chiara alla proposta di un cessate il fuoco temporaneo di 30 giorni. Ha invece sottolineato la disponibilità a negoziati diretti con Kiev a Istanbul, programmati per il 15 maggio. Nel frattempo, l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, nelle sue dichiarazioni ha rifiutato di riconoscere il rifiuto della Russia di accettare questa tregua di 30 giorni, ma ha invece esortato l’Ucraina a «concertare immediatamente» un dialogo diretto con la Russia a Istanbul. Zelenskyj ha da parte sua dichiarato la sua disponibilità a partecipare di persona a questi incontri negoziali, sottolineando che sarà presente a Istanbul il 15 maggio per contribuire a portare avanti gli accordi. Inoltre, il presidente ucraino ha evidenziato quanto sia importante per il suo paese che anche l’allora leader americano Trump arrivi a questo incontro e sostenga gli sforzi diplomatici ucraini. Trump, a sua volta, ha dichiarato che, dopo aver concordato con l’amministrazione un possibile viaggio, è pronto a recarsi a Istanbul per partecipare ai negoziati, ritenendoli promettenti e potenzialmente fruttuosi. Questa interazione tra i massimi rappresentanti dimostra quanto complesso e, allo stesso tempo, criticamente importante, sia il processo di ricerca di un compromesso nel conflitto tra Ucraina e Russia. Entrambe le parti mirano a creare le condizioni per negoziati che non solo interrompano il fuoco, ma assicurino anche una soluzione di lungo termine, consolidata a livello politico. In questo contesto, il ruolo della Turchia, quale mediatore e garante, assume un’importanza speciale, poiché proprio essa possiede piattaforme e capacità per favorire la risoluzione diplomatica del conflitto, che costa molto a molti ucraini e al mondo intero.