Hamas ha annunciato l’intenzione di liberare l’ostaggio israeliano-americano: un nuovo passo nelle manovre diplomatiche a Gaza

Chas Pravdy - 12 Maggio 2025 01:30

Il gruppo islamista palestinese Hamas ha fatto una dichiarazione inaspettata sulla intenzione di liberare un compagno d’armi — il soldato israeliano-americano Edan Alexander, che è in cattività da molto tempo. Questa notizia è emersa in vista dei prossimi compromessi previsti e potrebbe diventare un elemento importante nel contesto di un avvicinamento al raggiungimento di un armistizio tanto atteso nella regione. Secondo le informazioni diffuse da fonti statunitensi e israeliane, la decisione di liberare Alexander è stata presa dopo una serie di negoziati con funzionari degli USA e la ripresa degli sforzi diplomatici per raggiungere una soluzione politica e umanitaria del conflitto. Nella dichiarazione di Hamas si sottolinea che questa decisione rappresenta il risultato di intensi sforzi per trovare un compromesso, in particolare per rafforzare il processo di cessate il fuoco, aprire i passaggi di frontiera e consentire l’ingresso di aiuti umanitari nella striscia di Gaza bloccata. Inoltre, nel comunicato non viene indicata una data esatta in cui si prevede la liberazione di Alexander. L’organizzazione terroristica ha anche espresso la volontà di avviare negoziati rafforzati per una soluzione globale del conflitto, stabilendo condizioni reciprocamente accettabili per lo scambio di prigionieri e creando un organismo indipendente e professionale che garantisca la gestione di Gaza e il controllo della situazione umanitaria. Secondo quanto riportato da «The Times of Israel», Hamas usa il termine «scambio di prigionieri» in senso ampio — esso include sia la liberazione degli ostaggi in cambio di detenuti palestinesi nelle prigioni israeliane e nei servizi di sicurezza. L’uso di questa definizione indica che il gruppo mira a ottenere condizioni favorevoli durante i negoziati. Fonti intermediari, che hanno un collegamento diretto con il processo negoziale, riferiscono che la decisione di Hamas di acconsentire alla liberazione di Alexander è stata presa come gesto di buona volontà nei confronti dell’amministrazione di Donald Trump. Garantendo che tale passo sia volto a convincere Israele e gli USA sulla necessità di fermare le ostilità a Gaza, si spera di favorire la ricerca di una soluzione a lungo termine del conflitto. Secondo le fonti, gli USA, tramite intermediari, hanno ricevuto assicurazioni che la liberazione di Alexander avrà un valore politico e simbolico particolare per l’amministrazione americana, soprattutto per Trump, che desidera liberare altri ostaggi e mettere fine all’escalation di violenza. Questi passi diplomatici fanno parte di un più ampio pacchetto di misure volte a stabilizzare la situazione nella regione. Ricordiamo che a marzo di quest’anno Hamas aveva già mostrato apertura umanitaria, trasferendo tre ostaggi israeliani alla Croce Rossa a Gaza, un primo segnale diplomatico di possibile de-escalation delle tensioni. Tuttavia, tali passi rimangono nell’ambito di un processo complesso e spesso imprevedibile, sottolineando quanto la situazione in Medio Oriente rimanga fragile. Si prevede che ulteriori azioni relative alla liberazione di Alexander possano diventare un impulso importante per avviare una nuova fase nei negoziati di pace e superare la crisi pluriennale, aggravata da conflitti e da una crisi umanitaria a Gaza. Considerando l’obiettivo di un accordo più sicuro, i circoli diplomatici sperano che questi sforzi facilitino il raggiungimento di un compromesso nella regione più complicata del Medio Oriente.

Source