Dopo l’arresto di un alto funzionario in una struttura militare, la direzione della 155ª Brigata Meccanizzata Separata intitolata a Anna Kievska ha emesso una dichiarazione forte contro i fenomeni di corruzione nelle proprie fila, esortando i militari a non rimanere indifferenti davanti agli abusi

Chas Pravdy - 11 Maggio 2025 18:33

Il 5 maggio scorso, nella regione di Donetsk, è stato fermato il comandante di una delle brigate, che, secondo le autorità, pretendeva tangenti dai subordinati per 'rimborsi' — pagamenti illeciti presumibilmente per la partecipazione ai combattimenti in prima linea, nonché l'attribuzione di sovrapprezzi fittizi. Secondo fonti di "Ukrainska Pravda", si tratta specificamente dell'interim commander del battaglione di sistemi senza pilota di questa brigata, il tenente colonnello Sviatoslav Shumskyi. Le informazioni sull’arresto sono state confermate anche da ufficiali vicini alla direzione della brigata. Il comandante della 155ª brigata, colonnello Taras Maksymov, nel suo videomessaggio al personale ha condannato categoricamente qualsiasi manifestazione di corruzione nelle strutture militari. Ha sottolineato che la guerra non lascia spazio ad azioni incontrollate e abusi, e ha esortato i militari a essere consapevoli e a non esitare a denunciare pratiche illecite. "Chi ritiene di poter agire secondo il proprio desiderio e senza responsabilità durante il periodo di guerra, sbaglia. Il comando lotterà contro tutte le forme di corruzione e abusi illegittimi, poiché questo perché indebolisce il nostro esercito e mina la fiducia in esso. Vorrei sottolineare che nessuna riscossione indebita, cosiddetti 'doni di gratitudine', pressione o uso del ruolo ufficiale sono accettabili nelle Forze Armate dell'Ucraina", ha affermato Maksymov. Ha inoltre evidenziato che i militari hanno la possibilità di segnalare eventuali abusi in forma anonima tramite un numero speciale di telefono di emergenza, per evitare repressioni e garantire la riservatezza di ogni denuncia. "Questa non è una semplice formalità, ma uno strumento reale — chiunque può chiamare al +38 098 0642505. La reazione alle segnalazioni sarà rapida e decisa", ha sottolineato il comandante militare. L’appello di Maksymov rappresenta una risposta agli eventi recenti e un segnale che in Ucraina si intensifica la lotta contro la corruzione e gli abusi nelle strutture militari. È anche un messaggio rivolto al personale, volto ad aumentare la trasparenza e la responsabilità nei reparti militari, specialmente in un periodo di guerra prolungata, in cui ogni forma di abuso o schemi corruttivi compromettono la prontezza al combattimento e il morale delle truppe. Si segnala che il tribunale ha disposto la custodia cautelare per l’indagato, con un periodo di 60 giorni, con la possibilità di versare una cauzione di 49 milioni di hryvnia. Questa decisione rappresenta un chiaro segnale della fermezza delle autorità nel combattere la corruzione all’interno delle forze armate ucraine. Gli eventi attorno all’arresto sono il risultato di una problematica sistemica di abusi e schemi corruttivi nelle forze armate. Tuttavia, con dichiarazioni come queste da parte del comando e con appelli al personale, si sta cercando di instaurare una tendenza verso un atteggiamento più aperto e legale nei confronti del servizio militare, un passo importante verso il disvelamento e il rafforzamento dell’esercito ucraino.

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