La questione chiave del fentanyl diventerà centrale nelle future negoziazioni tariffarie tra USA e Cina

Chas Pravdy - 10 Maggio 2025 04:37

Durante i colloqui bilaterali programmati per il 10-11 maggio a Davos, in Svizzera, l’attenzione della comunità internazionale sarà focalizzata su una vera e propria tematica “calda”: la lotta alla diffusione su larga scala del fentanyl, oppioide sintetico che ha provocato una delle crisi di droga più gravi nella storia moderna degli Stati Uniti d’America. Questi negoziati, che si svolgeranno in un’atmosfera molto tesa, hanno il potenziale di definire il corso futuro delle relazioni tra le due giganti economiche, le cui situazioni attuali sono abbastanza critiche, praticamente sul punto di un “scontro” economico, e di prevedere le strategie di cooperazione future. Secondo fonti del The Wall Street Journal, alla delegazione cinese in Svizzera si unirá uno dei principali funzionari del Paese — il ministro della pubblica sicurezza Wang Xiaohong, ritenuto dalle autorità di Pechino una figura chiave nella risoluzione di questa delicata problematica. Egli lavorerà nel team del vicepremier He Lifeng, che è una figura di fiducia del presidente Xi Jinping e svolge un ruolo importante nell’attuazione delle politiche ufficiali relative alla crisi. Questo fa pensare che, nel quadro del processo negoziale, la questione della lotta al fentanyl occuperà un posto centrale. Questo oppioide è stato infatti il catalizzatore della grave crisi negli USA — dall’aumento massiccio della mortalità causato da overdose, fino a importanti conseguenze sociali ed economiche. In prima linea nei negoziati con le controparti americane ci saranno il ministro delle finanze degli USA, Scott Bessent, e il rappresentante commerciale Jemison Greir. Essi e i loro colleghi cinesi discuteranno i possibili passi sia nella lotta alla produzione e all’esportazione di fentanyl, sia nel sistema di tariffe commerciali, che da tempo rappresenta uno degli argomenti più caldi nel dibattito commerciale tra i due Paesi. La sfiducia reciproca e le divergenze oggettive nella lotta al traffico di droga complicano notevolmente i progressi in questo settore, rendendo particolarmente importante il successo di questi colloqui. Da un lato, i funzionari cinesi sottolineano di mostrare buona volontà nella collaborazione, dichiarando l’intenzione di intensificare la lotta al traffico transfrontaliero di droga. Dall’altro, con cautela, evidenziano che anche i dazi elevati degli USA – che contribuiscono a maggiore tensione nelle relazioni e riducono la motivazione alla cooperazione – costituiscono un ostacolo. “La presenza di Wang, stretto collaboratore di Xi Jinping, a questi negoziati dimostra chiaramente che la questione del fentanyl non è solo un tema di discussione — rappresenta un elemento chiave di tutta la dinamica commerciale tra i due leader mondiali in questa fase”, commenta Jung Sun, direttrice del programma cinese presso il centro analitico Stimson Center di Washington. Secondo lei, il livello di apertura di Pechino alla cooperazione su questa frontiera sarà un indicatore molto importante di quanto la Cina desideri raggiungere un compromesso in questa fase critica. Un altro fattore di rilevanza assoluta è come Pechino valuti la situazione dei dazi commerciali, dato che l’esperienza passata non può escludere la possibilità di un ritorno a misure più restrittive. Secondo dati degli ultimi mesi, ad esempio, l’amministrazione americana ha già imposto tariffe del 145% sui prodotti cinesi, mentre la risposta cinese sono dazi del 125% sui prodotti esportati dagli USA. Tuttavia, nell’ultimo discorso di Donald Trump, allora presidente quando iniziò la guerra commerciale, si è lasciato intendere che potrebbe ridurre tali tariffe fino a circa l’80%, dando un segnale di avvicinamento alla distensione. Dichiarando l’intenzione di ridurre le barriere commerciali, Trump ha affermato: “Pronti a ridurre i dazi all’80% — livello ancora complesso, ma che offre l’opportunità di una de-escalation”. Questo ha suscitato grande interesse e discussioni tra gli analisti, poiché raggiungere un compromesso in un settore delicato come quello delle politiche commerciali è un processo estremamente complesso. Gli esperti stimano che il livello finale delle tariffe, che sarà concordato durante i futuri negoziati, oscillerebbe intorno al 34%. Accettando questa cifra come punto di compromesso, l’amministrazione USA mira a mantenere stabile la dinamica delle relazioni bilaterali e a rafforzare gli sforzi per trovare soluzioni congiunte ai problemi che si sono accentuati recentemente. In conclusione, la questione del fentanyl continuerà ad essere uno dei temi più complessi e dolorosi nei negoziati commerciali tra USA e Cina. L’esito dipenderà non solo dalla capacità delle parti di superare la sfiducia, trovare un compromesso e migliorare la cooperazione nella lotta al traffico di droga, ma anche dal modo in cui entrambe le nazioni affronteranno il futuro, con un impatto diretto sulla sicurezza di entrambi i popoli. I colloqui a Davos saranno decisivi per il corso futuro delle due economie e determineranno quanto velocemente ed efficacemente si potranno trovare soluzioni per superare questa crisi.

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