Il Cremlino respinge categoricamente l’idea di un cessate il fuoco di 30 giorni in presenza di un’assistenza militare continua all’Ucraina da parte dell’Occidente, ha dichiarato il portavoce del presidente russo Dmitry Peskov

Chas Pravdy - 10 Maggio 2025 07:24

Secondo lui, Mosca non vede ragioni per fermare il fuoco finché i Paesi occidentali continueranno a fornire armi all’Ucraina, cosa che, a detta di Kremlino, alimenta significativamente le forze armate ucraine e conferisce loro vantaggi sul campo di battaglia. Nell’intervista ai giornalisti di ABC News, Peskov ha sottolineato che il presidente russo Vladimir Putin avrebbe sostenuto l’idea di una sospensione temporanea delle ostilità di 30 giorni, ma la situazione attuale ha portato il Cremlino a cambiare posizione. Rispondendo alla domanda sulla possibilità di un cessate il fuoco, il portavoce ha ricordato che Mosca considera praticamente impossibile il suo attuarsi, dato che le forze russe continuano a avanzare con sicurezza e mantengono un vantaggio strategico. L’argomento principale del Cremlino è stato l’aiuto attivo dell’Occidente all’Ucraina. Peskov ha evidenziato che, in caso di dichiarazione di cessate il fuoco, si dovrebbe interrompere l’invio di armi dagli Stati Uniti e dai Paesi dell’Unione Europea. Secondo lui, tale pausa nelle operazioni belliche avrebbe fornito all’Ucraina ulteriore tempo per rafforzarsi: la mobilitazione di nuove truppe, la preparazione di riserve di personale e l’organizzazione di periodi di riposo per chi già combatte in prima linea. A suo avviso, ciò creerebbe uno squilibrio e darebbe all’esercito ucraino un impulso significativo. «Perché proprio accordiamo questa possibilità all’Ucraina?», ha chiesto Peskov, e ha risposto che tali misure favorirebbero un approfondimento dell’idea di ottenere risorse aggiuntive e rafforzare il potenziale militare ucraino, lasciando nel contempo la Russia in una situazione di crisi. Per quanto riguarda l’aspetto diplomatico, Peskov ha assicurato che Putin fa tutto il possibile affinché si trovi una soluzione pacifica al conflitto, attraverso mezzi diplomatici e negoziali. Tuttavia, secondo lui, in assenza di azioni volte a raggiungere la pace (cioè “strumenti pacifici e diplomatici”), Mosca si vede costretta a proseguire la sua operazione militare. Pertanto, la posizione del Cremlino resta invariata: Mosca insiste sul fatto che ogni tentativo di introdurre un cessate il fuoco in presenza di un’assistenza continua all’Ucraina da parte dell’Occidente sia inaccettabile e ingiusto. Questo, secondo la leadership russa, porterebbe a un rafforzamento delle forze ucraine e complicarebbe ulteriormente la prosecuzione della campagna militare russa in un contesto di totale rifiuto e resistenza da parte del popolo ucraino e dei suoi partner occidentali.

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