Durante un incontro riservato con i principali donatori in Florida, Donald Trump ha ammesso che risolvere i conflitti internazionali, in particolare la guerra in Ucraina, si è rivelato molto più complicato e confuso di quanto avesse immaginato in precedenza

Chas Pravdy - 10 Maggio 2025 06:30

Parlando con i finanziatori del partito, l’ex presidente e candidato alla Presidenza degli Stati Uniti ha espresso il suo profondo disappunto e ha confessato di non riuscire a dormire a causa di una serie di fallimenti nella politica estera. Secondo fonti presenti a questo incontro riservato, Trump non ha nascosto le sue emozioni e le sue costanti preoccupazioni riguardo agli sforzi per porre fine alla guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina. Ha osservato che i tentativi di risoluzione diplomatica del conflitto hanno incontrato un crescente malcontento e insonnia: "È una delusione crescente" — ha sottolineato l’ex presidente. Allo stesso tempo, ha evidenziato che negoziare con Vladimir Putin è una delle sfide diplomatiche più difficili da affrontare. Secondo Trump, il leader russo mira a ottenere tutto ciò che è possibile, accennando ai territori ucraini e alle zone di influenza, il che rende ancora più complicato trovare una via di compromesso. L’ex presidente ha anche ricordato le sue promesse elettorali di porre fine alla guerra. Durante la campagna elettorale, Trump aveva assicurato di poter fermare rapidamente i conflitti. In particolare, aveva affermato che sotto la sua guida, la guerra in Ucraina, così come il conflitto in Siria o in Medio Oriente, non sarebbero nemmeno arrivati alla fase attiva. Aveva addirittura promesso di poter terminare la guerra in Ucraina il primo giorno di ritorno alla Casa Bianca. Tuttavia, sono ormai passati più di tre mesi dalla fine del suo secondo mandato presidenziale, e la situazione è rimasta irrisolta: i negoziati sul programma nucleare dell’Iran sono entrati in stallo, e la guerra commerciale tra gli Stati Uniti e altri paesi continua a peggiorare le relazioni internazionali. Fonti riferiscono che, durante colloqui privati con i consiglieri, Trump non ha nascosto che la Russia si rifiuta di fare concessioni. Ha espresso sorpresa e anche delusione riguardo al ruolo di Putin, sottolineando che Mosca non ha apparentemente intenzione di mettere fine alla guerra e complica ogni sforzo di negoziazione. In particolare, preoccupano le azioni militari dirette delle forze russe, come gli attacchi aerei in aree dove si trovano bambini, che suscitano indignazione nel mondo e nei paesi occidentali. Di recente, alte autorità dell’amministrazione Trump hanno riconosciuto che la Russia rimane l’ostacolo principale sulla strada della pace in Ucraina. Hanno riferito che Mosca si rifiuta di concordare un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni, già sostenuto da Kiev, e invece chiede ulteriori concessioni da parte dell’Ucraina. È importante sottolineare che, secondo i rappresentanti americani, Trump potrebbe considerare un risultato già la messa in atto dei negoziati diretti tra Ucraina e Russia, poiché questo passo rappresenta un segnale importante verso una possibile risoluzione del conflitto. Contemporaneamente, nella Casa Bianca e nei circoli politici si percepisce una certa delusione per il fatto che, nel suo secondo mandato, non si siano ancora registrati progressi attivi nel tentativo di fermare la guerra. I rappresentanti ufficiali insistono sul fatto che un’ulteriore escalation e la risoluzione del conflitto devono presupporre l’assenza di un coinvolgimento diretto degli Stati Uniti, così da permettere agli altri paesi di concentrarsi di più sulle priorità interne e sulla stabilizzazione della situazione nel proprio ambito politico. Tuttavia, la questione di quando e come riuscire a raggiungere una pace completa resta aperta e imprevedibile — e questo tema continua a oscurare il discorso politico a Washington e nel resto della comunità internazionale.

Source