A Mosca si stanno di nuovo valutando la possibilità di dichiarare una tregua prolungata, adottando un approccio cauto e ponderato

I rappresentanti ufficiali delle autorità russe hanno dichiarato di voler riflettere attentamente sulla proposta avanzata da Ucraina, Unione Europea e Stati Uniti d’America — l’idea di un cessate-il-fuoco di 30 giorni, senza scadenza, con l’obiettivo di stabilizzare la situazione in Ucraina. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha commentato al canale CNN che il lato russo prende in considerazione, in linea di principio, questa proposta, ma ancora non fornisce una risposta definitiva. In primo luogo, ha accusato l’Ucraina di non aver rispettato la dichiarata tregua temporanea di tre giorni dichiarata dalla Russia, che in realtà, secondo i dati dello Stato Maggiore ucraino e le autorità ucraine, non è stata rispettata dai russi. Rispondendo alla domanda sulla nuova iniziativa di 30 giorni, Peskov ha detto: «Dobbiamo pensarci, questa è una nuova circostanza. Abbiamo la nostra posizione». Allo stesso tempo, ha sottolineato che Mosca è pronta al dialogo e alle trattative per risolvere il conflitto in Ucraina, apprezza gli sforzi degli intermediari internazionali e ha espresso gratitudine all’amministrazione di Donald Trump per il sostegno. Il portavoce russo ha inoltre respinto qualsiasi tentativo di pressione internazionale su Mosca, osservando che la situazione si complica a causa di incomprensioni e delle difficoltà nel trovare compromessi necessari per la pace. Nello stesso tempo, nel Cremlino si sottolinea che qualsiasi azione di cessate-il-fuoco deve avere certe condizioni e limiti, e si ritiene che sia ancora troppo presto per prendere una decisione definitiva. Facendo riferimento alle trattative passate, va ricordato che in precedenza Dmitry Peskov aveva richiesto alla Russia di chiedere agli Stati Uniti e all’Unione Europea di sospendere la consegna di armi in Ucraina, poiché secondo Mosca, l’aumento dell’assistenza militare dall’Occidente favorisce l’escalation del conflitto e complica il processo di risoluzione pacifica. Dopo la conclusione del vertice della “coalizione dei decisi” il 10 maggio, è stata avanzata la richiesta alla Russia: dal 12 maggio, Mosca dovrebbe dichiarare all’unanimità e senza condizioni un cessate-il-fuoco di 30 giorni. L’attualità di questa decisione viene vista come un tentativo della comunità internazionale di ridurre la tensione, pur avvertendo del possibile inasprimento delle sanzioni contro la RF in caso di rifiuto di questa iniziativa. La parte russa respinge qualsiasi condizione relativa al cessate-il-fuoco, incluse le richieste di blocco delle forniture di armi in Ucraina. Secondo Peskov, è importante ora concentrare gli sforzi sulla creazione delle condizioni per un reale dialogo, mentre la comunità internazionale sottolinea che, senza un accordo chiaro tra le parti sui principi fondamentali, il processo verso la pace è improbabile. Pertanto, la questione di un eventuale cessate-il-fuoco prolungato rimane aperta, e la decisione finale è nelle mani delle autorità russe, che valutano con cautela gli sforzi degli interlocutori internazionali e le posizioni di altri partecipanti al conflitto.