Le autorità della regione di Donetsk hanno preso una decisione radicale riguardo all’evacuazione dei bambini dai villaggi di Shakhove e Toretske, situati a una ventina di chilometri dalla zona di combattimento

Chas Pravdy - 02 Maggio 2025 13:22

Questa misura è stata adottata in conseguenza della crisi critica che si è instaurata nella regione a causa delle intense operazioni militari e delle rapide variazioni sul fronte. Il rappresentante ufficiale della regione e capo dell'Amministrazione militare di Donetsk, Vadym Filiashkin, ha confermato che è stato deciso di procedere con l'evacuazione forzata dei minori, insieme ai loro genitori o tutori legali, proprio in questi due insediamenti. Secondo quanto comunicato da Filiashkin, questa decisione era stata presa ancora il 2 maggio ed è attualmente in fase di attuazione attiva. Marciando con le parole del capo della regione, si tratta dei villaggi di Shakhove e Toretske — località che si trovano a circa 15-20 chilometri dalla linea di combattimento. Qui vivono circa 80 bambini di diverse età, i quali sono messi in situazione di grave pericolo di vita a causa dell'aumento delle operazioni militari nelle loro vicinanze. Il rappresentante regionale ha sottolineato che è già stata data l'istruzione alle autorità locali e ai responsabili delle strutture della Regione di Donetsk di organizzare rapidamente l’evacuazione e di garantire ai bambini e alle loro famiglie condizioni di sicurezza migliori e più affidabili nelle aree più pacifiche dell'Ucraina. Ha evidenziato l'importanza di agire il prima possibile, poiché, a suo avviso, il tempo in questa situazione rappresenta la risorsa più preziosa. Nel suo appello, Filiashkin ha invitato tutti i residenti della regione ancora presenti a evacuarsi il prima possibile dalle zone di potenziale pericolo, prima che sia troppo tardi, al fine di evitare conseguenze tragiche. Questa decisione ha suscitato ampio dibattito sia nella società sia tra il pubblico locale: alcuni sostengono questa misura come una necessità imposta dalle circostanze per salvaguardare la vita e la salute dei bambini, mentre altri esprimono preoccupazione per le potenziali conseguenze dell’evacuazione sulle famiglie rimaste senza sostegno. Tuttavia, la posizione ufficiale rimane invariata: la priorità assoluta deve essere garantire la vita sicura dei bambini e il loro diritto a ricevere protezione adeguata in questa fase di crisi. Di fronte all’intensificarsi delle operazioni militari nella regione, il programma di evacuazione rappresenta uno dei più estesi e attivi degli ultimi tempi: il suo buon esito richiede un coordinamento efficiente tra numerosi uffici, enti locali e strutture di volontariato. Le questioni di sicurezza e di assistenza umanitaria per i minori in questa difficile situazione sono sotto controllo attento delle autorità regionali e del Ministero della Reintegration e delle Territori Temporaneamente Occupati.

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