Bloomberg riporta: gli Stati Uniti stanno considerando nuove misure di rafforzamento della pressione economica sulla Russia

Chas Pravdy - 02 Maggio 2025 16:36

Secondo l'informazione dell'agenzia di stampa internazionale Bloomberg, i funzionari statunitensi hanno elaborato diversi nuovi scenari per intensificare la pressione economica sulla Federazione Russa in risposta alla durata e all'entità delle sue azioni militari in Ucraina e alla mancanza di segnali chiari che Mosca abbia intenzione di cambiare rotta. Fonti dell'amministrazione USA affermano che a Washington si sta lavorando attivamente su una serie di opzioni che potrebbero portare a una pressione economica ancora maggiore sul Cremlino, ma sottolineano che la decisione finale non è ancora stata presa. Nel contesto di queste informazioni, va ricordato che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che attualmente non è al potere ma potrebbe tornare al governo in futuro, in passato non ha nascosto il suo atteggiamento nei confronti del conflitto russo-ucraino. Secondo fonti, Trump è disposto a sostenere un inasprimento delle sanzioni e della pressione economica su Mosca, soprattutto nel caso in cui Mosca continui a tergiversare nel cercare una via diplomatica per risolvere la situazione. Tuttavia, gli interlocutori sottolineano che attualmente le autorità americane adottano un atteggiamento cauto e parlano delle misure preparatorie più come di possibili scenari piuttosto che di piani definitivi. Aggiungono che la decisione sui prossimi passi non è ancora stata presa e spetta al presidente degli Stati Uniti, poiché gli sforzi diplomatici continuano e non esiste ancora un programma ufficiale approvato per il rafforzamento della pressione. Va anche notato che queste informazioni sono state ottenute in vista di importanti eventi diplomatici e di possibili nuove azioni di confronto nel panorama politico globale. Inoltre, durante le recenti dichiarazioni e interventi pubblici, rappresentanti dell'amministrazione statunitense hanno ripetutamente sollevato la questione della possibilità di intensificare le restrizioni sanzionatorie contro la Russia. Ad esempio, dopo la visita del presidente ucraino Volodymyr Zelensky al Vaticano, l'ex presidente USA Donald Trump ha criticato duramente i recenti attacchi russi sulle città ucraine ed espresso dubbi sulla sincerità delle intenzioni di Mosca di concludere la guerra. Nelle sue dichiarazioni ha minacciato ulteriori sanzioni contro Putin e dato segnali che gli Stati Uniti potrebbero adottare misure decise per scoraggiare la Russia. Ancora prima, il 1 maggio, il vicepresidente degli Stati Uniti Joe Biden, durante un discorso, ha osservato che tra l'Ucraina e la Russia esiste un “divario” di comprensione rispetto alla fine della guerra, aggiungendo che l'amministrazione sta lavorando per trovare meccanismi per “avvicinare queste posizioni”. Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha recentemente dichiarato di voler modificare l'approccio alla risoluzione del conflitto, riducendo la propria attività nella ricerca di una soluzione pacifica e astenendosi da un ruolo troppo attivo, ma ha anche sottolineato che gli USA non escludono l'intervento nel conflitto e manterranno un interesse strategico rispetto agli eventi riguardanti il confronto tra Ucraina e Russia. Insomma, negli Stati Uniti continua la discussione su ulteriori passi riguardanti l'intensificazione delle sanzioni e della pressione economica, anche se ancora non è stata presa una decisione definitiva. Nel frattempo, nei circoli politici e diplomatici cresce la preoccupazione per il possibile aggravarsi della situazione e le sue conseguenze sulla sicurezza globale nel contesto del conflitto russo-ucraino.

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