Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha ufficialmente fatto il punto sulle misure adottate a livello internazionale e interno in materia di sanzioni, introdotte il 1° maggio
Nel suo intervento, ha dettagliato gli obiettivi e le motivazioni di queste misure, nominando anche le persone e le aziende soggette a restrizioni, compresi coloro che possiedono cittadinanza ucraina. Allo stesso tempo, il capo dello Stato ha sottolineato che l’obiettivo principale della politica sanzionatoria è aumentare la pressione sulla Russia, che conduce una guerra aggressiva contro l’Ucraina, e prevenire il finanziamento e la fornitura di risorse che sostengono il regime di occupazione. Zelensky ha evidenziato che il primo pacchetto di sanzioni, ratificato il primo giorno di maggio, coinvolge 36 aziende e cinque persone fisiche operanti in diversi paesi del mondo e strettamente collegate al complesso militare russo. Secondo le sue parole, queste imprese si occupano di forniture di metalli, in particolare titanio, e operano nei settori della metallurgia, dell’energia e della macchine. È importante notare che alcune di esse erano già soggette a sanzioni di altri paesi, il che attesta una sincronizzazione della pressione sanzionatoria internazionale. *"Stiamo facendo tutto il possibile per rendere il lavoro del complesso militare russo il più possibile difficile e per ridurre le possibilità della Russia di soddisfare le sue esigenze belliche attraverso la pressione internazionale,"* ha dichiarato Zelensky. Il secondo pacchetto di sanzioni prevede restrizioni per 106 soggetti giuridici e fisici che contribuiscono attivamente alla presenza degli occupanti nella Crimea annessa, nelle regioni di Donetsk e Lugansk in Ucraina, e che garantiscono la fornitura di risorse alle formazioni militari russe. Secondo il Presidente, tali restrizioni mirano non solo a complicare le attività di singoli individui e aziende, ma anche a rafforzare la coalizione sanzionatoria contro la Russia nel contesto della guerra in corso. Zelensky ha inoltre annunciato un terzo pacchetto di sanzioni, che coinvolge nove persone, di cui sette sono volontariamente cittadini ucraini. Tra di loro, ci sono rappresentanti della propaganda che operano attivamente a favore dell’interesse dell’aggressore russo. Secondo il presidente, essi si dedicano alla diffusione di materiale propagandistico, giustificano la guerra e conducono operazioni informative attive volte a destabilizzare lo spazio spirituale e informativo interno dell’Ucraina. Questa, a suo avviso, è una delle ragioni principali per cui sono state applicate restrizioni. È importante sottolineare che alcuni ucraini soggetti a sanzioni non sono figure casuali, bensì attori coinvolti nella propaganda e nella guerra informativa a favore della Russia. Zelensky ha evidenziato che la sua amministrazione monitora attivamente tali processi e prepara nuove misure sanzionatorie, poiché mantenere la sicurezza e l’indipendenza del paese rappresenta una delle priorità principali della politica statale. Il contesto antecedente è rappresentato dall’iniziativa del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell’Ucraina, adottata il 1° maggio, che prevede l’introduzione di sanzioni personali contro alcuni interlocutori pubblici, tra cui l’ex consigliere del Capo dell’Ufficio del Presidente, Oleksij Arestovič, il politologo Kostyantyn Bondarenko e il blogger Myroslav Oleshko. Queste decisioni hanno un significato simbolico e pratico importante, poiché invitano alla responsabilità coloro che propongono narrazioni anti-ucraina e contribuiscono a diffondere disinformazione. In generale, le sanzioni adottate testimoniano un lavoro attivo e sistematico delle autorità ucraine volto a bloccare tutte le risorse che potrebbero aiutare la Russia nella conduzione della guerra. Questo rappresenta uno degli strumenti della politica statale per l’isolamento del nemico e il rafforzamento della capacità difensiva dell’Ucraina, poiché ogni decisione di questo tipo è un contributo alla tutela della sicurezza nazionale e della sovranità del paese.