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Il presidente della Serbia, Aleksandar Vučić, ha dichiarato con fermezza che effettuerà la visita programmata a Mosca il 9 maggio, nonostante la pressione internazionale e le circostanze politiche interne

Chas Pravdy - 01 Maggio 2025 20:31

Conosciuto per le sue dichiarazioni ambigue e il desiderio di mantenere un equilibrio nelle complesse relazioni internazionali, ha spiegato la sua posizione affermando di aver promesso al leader russo Vladimir Putin di farlo già a luglio dello scorso anno. Come riporta l'agenzia di stampa "Europeanisti", citando fonti, durante la conferenza stampa negli Stati Uniti il 1° maggio, Vučić ha alluso al fatto che, nonostante molte domande sulla sicurezza e sui rischi politici attualmente emergano, la parola data a Putin ha peso e si considera vincolante. Il presidente serbo ha sottolineato che, otto mesi fa, aveva promesso di sostenere il collega russo in questa giornata speciale e, quindi, ora non intende rinunciare ai propri impegni. "La mia parola non sono semplici parole. Non ho mai mentito né tradito i miei impegni. Questo è importante non solo dal punto di vista internazionale, ma anche dal punto di vista dell'onore verso il mio popolo e il mio paese. Nessuno può decidere per me chi deve andare e chi no. Le mie convinzioni personali e la responsabilità non mi consentono di cambiare le mie decisioni se non vedo motivi validi o una reale minaccia per la Serbia", ha dichiarato Vučić. Ha aggiunto che la sua visita negli Stati Uniti e le riunioni con i diplomati europei nelle prossime due settimane saranno decisive per determinare i suoi passi successivi. "Molti colleghi europei verranno da noi e una delle principali questioni sarà la discussione su un possibile viaggio a Mosca. Tuttavia, finora nessuno mi ha convinto che sia opportuno rinunciare a questa idea. È molto difficile farlo con persone che cercano di manipolarmi e imporre la loro posizione", ha sottolineato il presidente. Da parte sua, l'Unione Europea sta portando avanti una campagna diplomatica attiva volta a invitare gli stati membri e i candidati all'adesione a mantenere la calma riguardo ai viaggi in Russia il 9 maggio. La principale diplomatica dell'UE, Kaya Kallas, ha già ad aprile invitato i leader della comunità a non partecipare alle celebrazioni militari a Mosca. Ha evidenziato l'importanza di mostrare solidarietà con l'Ucraina in questa giornata, sottolineando anche che l'UE ha raccomandazioni chiare ai paesi candidati riguardo all'evitare visite in Russia in questo periodo. È stato notato che diverse nazioni aspiranti all'adesione all'UE hanno ricevuto direttive di astenersi da visite ufficiali e partecipazione a parate a Mosca il 9 maggio, cercando di evitare di conferire simbolicamente supporto alle celebrazioni militari russe. Ciò indica un aumento delle tensioni tra i circoli diplomatici e un tentativo dell'Occidente di ridurre la legittimità politica del Cremlino in un momento di grande rilevanza internazionale per la Russia e i suoi vertici. Pertanto, la situazione intorno alla visita di Vučić rimane tesa e complessa. Il leader serbo insiste sulla sua promessa e desidera preservare la propria immagine personale e politica, mentre i paesi occidentali e le istituzioni dell'UE invitano ad astenersi dal partecipare a questa celebrazione come segno di solidarietà con l'Ucraina e di protesta contro l'aggressione russa. La decisione del presidente serbo è valutata come una delle scelte politiche più significative nel contesto di un ordine internazionale saturo di nuove sfide e delicati equilibri diplomatici.

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