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Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha fatto una dichiarazione forte riguardo a nuove misure più severe contro quei paesi e aziende che acquistano petrolio iraniano

Chas Pravdy - 01 Maggio 2025 22:34

Nel suo post sulla piattaforma Truth Social ha annunciato l'intenzione di introdurre sanzioni secondarie, che di fatto significano un'espansione della pressione economica su Teheran e la responsabilizzazione di soggetti stranieri che continuano ad acquistare petrolio iraniano nonostante le misure di isolamento. Secondo Trump, qualsiasi persona fisica o giuridica che importi qualsiasi quantità di petrolio iraniano o prodotti petrochemici sarà automaticamente soggetta alle «sanzioni secondarie». Ciò limiterà significativamente la possibilità di condurre qualsiasi attività commerciale negli Stati Uniti d'America o di usare risorse finanziarie, commerciali e altre risorse statunitensi. La dichiarazione dell'ex presidente degli Stati Uniti si è inserita tra le più decise in ambito di politica vigente contro l'Iran e mira a fermare la principale fonte di reddito di Teheran — la vendita di petrolio. Questa è un'escalation della pressione americana su Teheran, con Washington che conduce negoziati tesi sul programma nucleare. Attualmente questi sforzi diplomatici sono in stallo, poiché il prossimo ciclo di consultazioni tra USA e Iran è stato rinviato a causa di difficoltà logistiche, secondo quanto riportato da "European Pravda". L'amministrazione americana insiste affinché l'Iran rinunci ai progetti di produzione di armi nucleari e sospenda l'arricchimento dell'uranio. Tuttavia, Teheran sostiene di non voler accettare la smantellazione delle proprie centrifughe né la riduzione del livello di arricchimento dell’uranio sotto i limiti stabiliti dagli accordi del 2015. Rappresentanti iraniani hanno ripetutamente dichiarato che non accetteranno di congelare o distruggere le proprie scorte nucleari, ritenendo tali condizioni inaccettabili. Nel frattempo, nei circoli diplomatici si registra un interesse definito per nuovi format di negoziati. Secondo alcune fonti, i rappresentanti di Francia, Gran Bretagna e Germania — principali partecipanti all’accordo nucleare del 2015 — hanno concordato a un nuovo incontro con il governo di Teheran prima del prossimo ciclo di consultazioni tra Iran e USA. Prima di ciò, si sono impegnati a trovare un modo diplomatico per ridurre le tensioni predominanti nelle relazioni tra Washington e Teheran, e desiderano tornare a rispettare le disposizioni dell’accordo oppure trovare una soluzione diplomatica alla situazione. Le sanzioni valutarie imposte da Trump, insieme al blocco dei flussi finanziari, hanno un impatto significativo sull’economia iraniana, già colpita da queste misure — limitazioni alle esportazioni di petrolio, riduzione delle riserve valutarie e dei introiti interni. Contemporaneamente, Teheran continua a insistere sul proprio diritto di mantenere i propri impianti e risorse nucleari, rendendo più difficile trovare un compromesso e ritornare all’accordo internazionale. Pertanto, l’attuale fase dei negoziati diplomatici con l’Iran si caratterizza per un alto livello di tensione e crescenti rischi per la stabilità della regione. L’introduzione di sanzioni secondarie e gli appelli ai partner internazionali di interrompere gli acquisti di petrolio iraniano dimostrano l’obiettivo degli USA di intensificare la pressione economica e costringere Teheran a fare dei compromessi, cosa che al momento appare molto difficile. La comunità internazionale guarda con speranza allo sviluppo degli eventi, poiché il loro esito influenzerà non solo la sicurezza in Medio Oriente, ma anche la stabilità globale nel settore delle risorse energetiche.

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