Le nazioni europee si sono trovate ad affrontare notevoli difficoltà nella formazione di contingenti militari di vasta scala per contenere la Russia in Ucraina

Chas Pravdy - 30 Aprile 2025 11:44

Secondo fonti autorevoli, anche tenendo conto di un sostegno attivo, alle truppe e ai governi europei sarà difficile raccogliere fino a 25.000 militari per creare una "coalizione di deterrenza" efficace. Ciò significa che le ambizioni di formare una presenza militare potente, capace di respingere potenziali aggressioni da Mosca, restano al momento più un'idea che una realtà. Secondo le indagini di "European Pravda", facendo riferimento al quotidiano britannico The Times, le negoziazioni interne tra ministri della difesa e comandanti militari del continente rivelano una serie di difficoltà e incertezze riguardo alla capacità di raggiungere gli obiettivi stabiliti. Durante un incontro informale, il ministro della Difesa britannico Rishi Sunak pose una domanda insolita ai suoi colleghi europei: se fosse possibile raccogliere 64.000 militari per una possibile spedizione sul fronte ucraino nel caso di raggiungimento della pace e firma di un accordo pertinente. In precedenza, i rappresentanti britannici avevano sottolineato pubblicamente che Londra era pronta a inviare fino a 10.000 soldati per missioni in Ucraina. Tuttavia, secondo fonti, nelle discussioni successive i partecipanti europei non nascosero il loro pessimismo. I ministri della difesa constatavano che, anche considerando tutti gli sforzi, raccogliere più di 25.000 militari per la deterrenza sarebbe già il massimo risultato raggiungibile nelle condizioni attuali. All'incontro della "Coalizione dei Decisi" dell’10 aprile, i leader concordarono che, durante un’operazione militare, bisogna considerare non solo il numero, ma anche le capacità logistiche. I negoziati successivi a Bruxelles furono più un tentativo di valutare le reali possibilità degli Stati membri di completare le formazioni militari necessarie. Durante l'incontro, la ministra della Difesa della Lituania, Dovile Šakaliene, ricordò ai colleghi che la Russia dispone di circa 800.000 militari, rendendola una delle forze più massicce al mondo. Sottolineò che la simulazione di una formazione di 64.000 unità non costituisce una debolezza, ma al contrario, un segno di debolezza dell’Europa nel suo complesso. I partecipanti discussero apertamente della possibilità di coinvolgere forze speciali, poiché in tal modo si potrebbero aggirare le difficoltà procedurali formali, come la necessità di ottenere autorizzazioni parlamentari. Allo stesso tempo, si sa che diverse importanti nazioni — tra cui Estonia, Finlandia, Polonia, Spagna e Italia — hanno chiaramente espresso opposizione all'invio delle proprie truppe regolari. Questo, secondo gli analisti, mette in discussione la scala e le effettive possibilità di formare quella che fino a ora si immaginava come una "coalizione decisa", che avrebbe dovuto funzionare come uno scudo internazionale. Nel frattempo, la Francia ha annunciato l'intenzione di dedicare circa altrettanti militari — circa 5-10 mila soldati — come la Gran Bretagna. Secondo fonti vicine al governo britannico, la Finlandia e la Germania si oppongono all'invio su vasta scala di truppe di terra, anche se tra i vertici di Berlino alcune voci informali contemplano questa possibilità. Inoltre, c’è preoccupazione che, senza il coinvolgimento di grandi paesi dotati di una forte base militare ed economica, gli sforzi di deterrenza possano risultare inefficaci. Si aggiunge inoltre che l’esercito britannico, già soggetto a riduzioni, si trova attualmente in una situazione di carenza di sistemi d’artiglieria, camion e altri necessari mezzi di rifornimento, che perlopiù provengono dagli Stati Uniti. È importante anche segnalare che le discussioni sulla creazione di una potenziale "coalizione decisa" sono avvenute nel contesto di voci e comunicazioni non ufficiali secondo cui gli USA, in incontri privati, avrebbero offerto garanzie di sicurezza a questa comunità internazionale per sostenere l’Ucraina. Tali segnali evidenziano le difficoltà e la complessità delle posizioni emerse riguardo alla possibilità e al formato del supporto militare più attivo. Contesto storico: all'ultimo incontro in Repubblica Ceca il 25 aprile, i paesi partner hanno confermato la necessità di insistere sulla cessazione delle ostilità prima di avviare negoziati di pace a lungo termine. Questo indica che le discussioni sulla dimensione delle forze militari e le garanzie di sicurezza rimangono al momento nell’ambito di aspettative pragmatiche e accordi interni, sottolineando comunque l’importanza di approfondire il percorso verso una risoluzione pacifica nel contesto della guerra in Ucraina.

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