La Commissione europea ha ufficialmente confermato la propria decisione di mettereFine alla cosiddetta “zona di libero scambio senza visto” con l’Ucraina
Ciò significa che nel prossimo futuro le preferenze commerciali universali, che semplificavano l’accesso dei prodotti ucraini ai mercati dell’Unione Europea, scompariranno dall’agenda politica. Al loro posto, le parti ucraine e le istituzioni europee intendono introdurre un nuovo sistema di liberalizzazione commerciale più strutturato e consolidato nei documenti legali, che in seguito rappresenterà la base per le relazioni commerciali bilaterali. Come ha spiegato il portavoce della Commissione europea Olof Gll durante un briefing svoltosi il 30 aprile a Bruxelles, la dipendenza dalle misure commerciali autonome, che fino ad ora avevano rimosso una significativa parte delle barriere doganali all’export ucraino, terminerà a breve. Al contrario, tutte le condizioni relative alle future regole di commercio, comprese le preferenze e l’accesso ai mercati, saranno sancite in un nuovo Accordo di libero scambio (ALCS) più profondo e omnicomprensivo, la cui firma è già pianificata. Ghill ha sottolineato che il periodo di transizione mira a garantire un passaggio senza interruzioni e controllato verso il nuovo quadro di accordi. Ciò permetterà di evitare eventuali interruzioni o malintesi nelle relazioni commerciali bilaterali. Il nuovo regime prevede non solo la revoca delle riduzioni tariffarie, ma anche una completa integrazione delle condizioni commerciali ucraine nel quadro dell’accordo, che rispetti gli standard UE e tenga conto di tutti gli aspetti della cooperazione nel settore del commercio. Rispondendo a una domanda sui tempi specifici dell’attivazione di questa nuova strategia, Ghill ha evidenziato che la data esatta di avvio del processo è ancora da definire e dipende dal completamento delle procedure interne di lavoro congiunto. “Stiamo lavorando affinché questo passaggio avvenga nel prossimo futuro e sia il più strutturato e trasparente possibile”, ha aggiunto. Ha inoltre rimarcato che lo scopo della politica dell’UE è garantire una transizione equilibrata, che renda impossibile il ritorno alle condizioni precedenti o l’introduzione di restrizioni nelle relazioni bilaterali. Le premesse per questa decisione sono emerse già ad aprile, quando il governo ucraino e le istituzioni europee hanno lavorato per evitare il ritorno alle condizioni pre-2022 — un periodo in cui barriere e restrizioni commerciali erano molto più severi. In quel periodo, anche il primo ministro ucraino Denys Shmyhal ha invitato l’UE a proseguire con la "zona di libero scambio senza visto" almeno fino alla fine del 2025, una richiesta che è stata di fatto concordata a livello dell’Unione Europea. A seguito di lunghe ed intense negoziazioni, il 13 maggio 2024 il Consiglio dell’Unione Europea ha adottato una decisione di prolungare di un anno le condizioni di favore per il commercio con l’Ucraina — fino al 5 giugno 2025. Questa decisione darà al paese il tempo di prepararsi all’integrazione completa delle condizioni commerciali nel quadro del futuro Accordo di libero scambio, che diventerà la nuova base della cooperazione. Per ulteriori dettagli sul futuro della politica commerciale e sulle modifiche che deriveranno dalla fine delle "preferenze autonome", si consiglia di consultare l’articolo analitico dell’esperto di diritto e analista Yuriy Panchenko intitolato "Una nuova era nel commercio con l’UE: cosa sostituirà le 'preferenze autonome'". In esso vengono spiegate le trasformazioni che il settore imprenditoriale ucraino può aspettarsi e quali vantaggi la nazione potrà ottenere con un’integrazione più profonda nelle regole commerciali europee. In generale, il processo di trasformazione delle relazioni commerciali tra l’Ucraina e l’Unione Europea sta accelerando. Si prevede che ciò rappresenti un ulteriore passo verso la creazione di condizioni più coerenti, prevedibili e stabili per l’export ucraino, fondamentale per la stabilità economica e lo sviluppo del Paese. Tuttavia, il tempo dirà fino a che punto il nuovo formato di cooperazione soddisferà le aspettative di aziende e istituzioni, e quali sfide si presenteranno come prove per entrambe le parti in futuro.