In Polonia si è verificato un attacco informatico su larga scala contro il sistema dei registri dello stato, che ha suscitato una notevole risonanza e ha messo in dubbio la stabilità del funzionamento di servizi pubblici importanti

Chas Pravdy - 30 Aprile 2025 12:28

Le risorse informative contenenti dati su cittadini, veicoli, dichiarazioni fiscali e altri settori chiave sono state posti sotto una seria minaccia mercoledì 30 aprile. Secondo i media, l’attacco è stato neutralizzato con successo, tuttavia ci sono già testimonianze di possibili conseguenze – tra cui complicazioni nel pagamento delle tasse, nel funzionamento dell’app mobile mObywatel e nei processi di registrazione delle automobili. Secondo le prime informazioni, si tratta di un tipo di attacco informatico chiamato DDoS (Distributed Denial of Service), caratterizzato da un assalto massiccio attraverso un sovraccarico simultaneo proveniente da centinaia o migliaia di computer maligni, con l’obiettivo di sovraccaricare e bloccare completamente i server pubblici. Come risultato di tali azioni, il funzionamento legale del sistema informativo rimane in gran parte “sospeso”, e le agenzie statali non sono in grado di elaborare tempestivamente le richieste dei cittadini o le proprie operazioni interne. Attualmente non è noto da dove siano proveniti gli attaccanti, ma le indagini contro gli attacchi informatici sono state guidate dai rappresentanti della polizia cibernetica polacca in collaborazione con l’Agenzia di sicurezza interna del paese. È importante sottolineare che tali attacchi hanno non solo un aspetto tecnico, ma anche una dimensione geopolitica. Nell’ambito di un contesto globale, si pone automaticamente la questione di un possibile coinvolgimento di stati terzi o gruppi nella cyber-spionaggio contro la Polonia. Vale anche la pena menzionare che, a ridosso degli eventi polacchi, il Ministero degli Esteri francese ha rilasciato una dichiarazione ampiamente pubblicizzata, in cui ha comunicato il coinvolgimento della Federazione Russa in una serie di attacchi informatici avvenuti negli ultimi anni. Secondo queste informazioni, i servizi segreti russi, motivati dal tentativo di destabilizzare il clima politico ed economico dei paesi europei, sono stati coinvolti in intrusioni e attacchi informatici durante le campagne elettorali e altri eventi chiave, tra cui l’attacco alla campagna elettorale del presidente francese Emmanuel Macron nel 2017. Nel frattempo, l’intelligence olandese ha precedentemente avvertito di un aumento degli attacchi ibridi, mirati alla destabilizzazione dell’opinione pubblica, attraverso cyber-espionaggio e sabotaggio della sicurezza informativa, condotti dalla Russia. In particolare, ha osservato come gli hacker russi abbiano già intensificato le loro attività verso le strutture statali olandesi, tentando attivamente di ottenere accesso a dati riservati e diffondendo disinformazione nello spazio informativo. In generale, la situazione con gli attacchi informatici dimostra la crescente complessità della sicurezza moderna in Europa, specialmente alla luce di azioni attive e mirate da parte di gruppi criminali statali e privati, che mirano a seminare il caos, destabilizzare la stabilità della società e minare la fiducia nelle istituzioni pubbliche. Il governo ufficiale di Cracovia si trova attualmente in uno stato di elevata allerta e monitoraggio, al fine di prevenire possibili ricadute e minimizzare i danni potenziali, sottolineando l’importanza della cooperazione globale nella lotta contro le minacce informatiche moderne.

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